Savonesi furbetti del bonus spesa. Finanza controlla 14 Comuni
Guardia Finanza Savona: si allunga il numero degli irregolari, sanzionati ulteriori 23 soggetti
Altri 23 soggetti scoperti dai Militari del Comando Provinciale di Savona, nell’ambito dei controlli nei confronti dei soggetti percettori dei “Bonus Spesa Covid-19”.
Le dichiarazioni irregolari individuate ad inizio anno sono state 137
Quindi 160 persone che hanno ottenuto indebitamente il beneficio, dichiarando di trovarsi in condizioni di difficoltà economica, ovvero di indigenza tali da non consentire nemmeno il minimale approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità.
I Finanzieri delle Compagnie di Savona ed Albenga e dalle Tenenze di Finale Ligure e Cairo Montenotte hanno controllato 14 Comuni.
Tutte le istanze acquisite presso i comuni di Savona, Varazze, Quiliano, Finale Ligure, Loano, Pietra Ligure, Albenga, Borghetto S. Spirito, Ceriale, Alassio, Andora, Cairo Montenotte, Carcare e Cengio, oltre 6 mila in tutto.
Benefici per oltre il milione di euro, dove sono emerse diverse irregolarità che hanno consentito ai mendaci soggetti di beneficiare illegittimamente del sussidio pubblico erogato dallo Stato per aiutare le famiglie in difficoltà.
In un caso, un uomo ha omesso di dichiarare nell’istanza prodotta al Comune di residenza che la propria moglie era titolare di un esercizio commerciale in Alassio.
Una donna, loro congiunta, ha invece omesso di dichiarare di essere dipendente della medesima ditta individuale.
In un altro caso, un soggetto residente a Loano ha indicato nell’istanza presentata al Comune un nucleo familiare più numeroso rispetto a quello reale, ottenendo così un contributo superiore a quello spettante, calibrato anche sul numero di componenti delle famiglie bisognose.
Quattro soggetti residenti in Valbormida, hanno omesso il possesso di depositi bancari/postali per 15 mila, 20 mila, 40 mila e 57 mila euro. Elementi che avrebbero impedito loro l’accesso al “bonus spesa”.
Un altro cittadino residente a Cairo Montenotte, ha dichiarato nell’istanza di avere un nucleo familiare composto da 5 persone, indicando per gli altri componenti dati non corrispondenti al vero.
Numerosi, poi, i casi in cui i richiedenti sono risultati già beneficiari di reddito di cittadinanza o altre prestazioni sociali agevolate erogate da Enti pubblici.
Sanzioni e restituzioni molto pesante da parte dai mendaci
Per chi ha ottenuto il buono spesa dichiarando il falso è stata contestata l’indebita percezione di erogazioni pubbliche. Reato che prevede una sanzione amministrativa da un minimo di 5.164 ad un massimo di 25.822 euro, ma comunque non superiore al triplo del beneficio conseguito.
Inoltre, i trasgressori sono stati segnalati agli Enti Comunali erogatori, per il recupero delle somme indebitamente percepite.
<<Le attività di controllo – affermano dal Comando di Savona – testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito a danno della Spesa Pubblica Nazionale, al fine di prevenire e reprimere, soprattutto in un periodo di crisi economica e sociale causata dall’emergenza sanitaria, le fattispecie di indebita percezione delle risorse pubbliche destinate alle famiglie realmente bisognose e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica in atto>>.
G. D.