Cairo Montenotte sequestrata La Marcella mancano autorizzazioni

Quattro denunciati per l’area in fase di ultimazione di proprietà di Ferrania Technologies Spa
Blitz dei Carabinieri Forestali affidata dalla Procura di Savona. Sigilli su un’area di 37.000 mq e 4 persone denunciate.
L’indagine è stata condotta dai Carabinieri Forestali di Cairo Montenotte e il Gruppo Ambiente della Sezione di PG della Procura della Repubblica, con il supporto dei colleghi forestali di Cosseria. Stamane il Gip ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell’area denominata “La Marcella”.
L’area si trova in località Ferrania del Comune di Cairo Montenotte ed è di proprietà di Ferrania
I sigilli sono stati messi sull’opera di “rilevato” per nuove attività produttive. Un lotto di circa 4 ettari ancora in fase di ultimazione, già ad uso rurale/maneggio, realizzato mediante l’asportazione di uno strato di terreno fertile per oltre tre metri di profondità.
Raccoglie terre e rocce provenienti dagli scavi delle gallerie del Terzo Valico Ferroviario
Rivenduto come terreno vegetale, è stato poi riempito e innalzato delle quote originarie con una distesa di terre e rocce provenienti dagli scavi delle gallerie del Terzo Valico Ferroviario, attualmente in fase di realizzazione tra le province di Genova ed Alessandria.
Il volume complessivo del manufatto supera i 225.000 mc di aggregati, per un’altezza in parte superiore aglio otto metri.
Pratiche edilizie illegittime in assenza di autorizzazione
Dalle indagini e dalle consulenze tecniche è emerso che l’opera, avviata nel 2016 ed ancora in fase di ultimazione, è stata approvata mediante la presentazione di una serie di pratiche edilizie giudicate illegittime e, pertanto, in oggi in assenza di idoneo titolo autorizzativo.
Considerata “manutenzione straordinaria” e giustificata come necessaria per l’insediamento di future attività industriali, l’opera in concreto ha determinato un’imponente trasformazione morfologica del territorio, del tutto priva di una lecita pianificazione/destinazione.
Inoltre, poiché l’area è vicina al Rio Miglialunga, l’opera è risultata priva della preliminare autorizzazione idraulica, e realizzata all’interno della “fascia di inedificabilità assoluta” prescritta dalla normativa vigente.
I primi accertamenti dei forestali sono partiti nel febbraio del 2019, a seguito di un presunto inquinamento del Rio Miglialunga, per poi concentrarsi sulla verifica della legittimità dell’iter seguito per la realizzazione dell’imponente rilevato.
Quattro le persone denunciate dai militari per reati urbanistico-edilizi e violazioni di polizia idraulica: il committente i lavori, il tecnico incaricato e gli esecutori materiali.
G. D.