Madre disperata chiama la Questura di Savona, la figlia…

Madre disperata chiama la Questura di Savona, la figlia…
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La figlia 19enne, conosciuto in rete un giovane tedesco, era andata a vivere da lui, ma è un violento

Una triste storia che avrebbe potuto avere un epilogo tragico.

Nel tardo pomeriggio di ieri 11 febbraio una donna in forte stato di agitazione ha chiamato la Sala Operativa della Questura riferendo di essere stata contattata poco prima dalla figlia, appena maggiorenne e di cui in quella giornata ricorreva il suo diciannovesimo compleanno, attraverso una videochiamata.

La donna, fortemente preoccupata per la figlia, riferiva che la ragazza era appena stata picchiata dal proprio ragazzo il quale l’aveva anche privata dei vestiti e delle scarpe per non farla uscire di casa.  Nonostante ciò era riuscita a raggiungere l’abitazione di un’amica e con il telefono di quest’ultima era riuscita ad effettuare una videochiamata alla madre.

La donna in preda all’agitazione riferiva al responsabile della Sala Operativa che la figlia aveva conosciuto questo ragazzo tedesco nel mese di dicembre attraverso un social network e dopo qualche settimana aveva deciso di raggiungerlo in Germania. Successivamente aveva deciso di rimanere a convivere con lui ma già dai primi giorni di convivenza aveva cominciato a lamentarsi con la madre per il carattere violento del ragazzo.

La donna riferiva di non sapere dove si trovasse la figlia e di conoscere soltanto il numero di telefono del ragazzo di cui conosceva tra l’altro solo il nome di battesimo. Aggiungeva che dopo la telefonata aveva provato a richiamare la ragazza senza tuttavia ricevere risposta.

Grazie alla sensibilità del Capo turno e l’operatore del Cot, la donna veniva convinta a presentarsi immediatamente in Questura per sporgere formale denuncia e nel frattempo informavano il Funzionario di turno il quale, unitamente al personale della Squadra Mobile, si metteva immediatamente in contatto con la Centrale Operativa del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Roma e con le informazioni possedute (numero di telefono e foto dei ragazzi) avviava le prime indagini.

Con l’ausilio del centro di cooperazione della Polizia tedesca del Bka di Wiesbaden la ragazza veniva rintracciata in tarda serata. Gli agenti tedeschi appuravano le buone condizioni della ragazza e la mettevano in contatto con la madre.

 

G. D.