Bracconaggio Savona, cinghiale colpito da due frecce da balestra a Madonna del Monte
I cinghiali, liberati negli anni ‘80 dai cacciatori per riprodursi e poterli cacciare, si spingono vicino agli abitati in cerca di cibo
Il bracconaggio è una pratica illegale gravissima contro la fauna selvatica, presente in provincia di Savona, in misura non inferiore né superiore al resto d’Italia, che produce gravi sofferenze alle vittime e, spesso, atroci torture.
L’ennesimo caso, segnalato dalla Protezione Animali savonese, è quello di un cinghiale adulto, visto da alcuni ciclisti sulle alture della città in zona Madonna del Monte. L’animale aveva due frecce di balestra conficcate nel ventre e sulla spalla destra e zoppicava ma si è rapidamente allontanato. Sono in corso le sue ricerche, mentre le guardie zoofile volontarie dell’Enpa svolgeranno accertamenti per individuare i bracconieri.
I cinghiali (come i caprioli), liberati dagli anni 80 dai cacciatori per riprodursi e poterli cacciare, si spingono vicino agli abitati in cerca di cibo. Per tenerli lontano l’Enpa savonese propone da tempo, invece di inutili abbattimenti, una corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti da parte dei comuni, l’ assegnazione gratuita a contadini, agricoltori e possessori di orti di recinzioni per difendere le colture e l’obbligo di tenere pulite le aree circostanti, ordinanze comunali alle locali squadre di cacciatori, attraverso l’ambito territoriale di caccia competente, di organizzare, ad ogni incursione di cinghiali, battute di allontanamento con cani da cinghiale al guinzaglio.
G. D.
(foto repertorio)