Truffa nel quartiere San Fruttuoso, ripulito un conto corrente
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Il colpo è andato a segno giovedì 27 febbraio ai danni di una signora
Truffa conto corrente
– I poliziotti delle volanti dell’Upg e Sp di Genova, nel primo pomeriggio di giovedì scorso, sono intervenuti dopo una segnalazione giunta al 112 Nue per una truffa consumata con un conto corrente ripulito.
Una 59enne ha raccontato agli agenti che, qualche ora prima, era stata contattata telefonicamente da un sedicente operatore della sua banca, il quale la avvertiva, con fare agitato, che era in atto una truffa ai suoi danni.
L’uomo le riferiva che una donna a lei somigliante si sarebbe presentata presso gli sportelli della banca per prelevare tutto il denaro depositato sul suo conto ma lui, intuendo il raggiro, avrebbe avvertito i carabinieri.
Per rendersi ancor più veritiero le ha passato al telefono un altro complice, che si è finto carabiniere, e che l’ha esortata a recarsi immediatamente presso l’istituto di credito per trasferire tutto il denaro su un nuovo conto corrente e metterlo così al sicuro. Poi la classica raccomandazione di non parlarne con nessuno, neanche con gli operatori degli sportelli poiché era in corso un’indagine per identificare i truffatori.
La 59enne, incalzata dai due che non hanno mai interrotto la comunicazione telefonica, impedendole di fatto di compiere i dovuti accertamenti, è stata guidata durante tutte le fasi del trasferimento del denaro, invitandola ad attendere qualche ora prima di presentarsi presso il Commissariato di zona per sporgere denuncia.
Una volta rientrata in casa, ha cominciato ad avere i primi sospetti, poi confermati quando si è nuovamente recata in banca ed ha scoperto il raggiro.
Ora l’indagine è stata avviata, la speranza della vittima e quella che gli inquirenti possano risalire agli autori della truffa, anche se sarà molto difficile recuperare quanto sottratto.
<<La Polizia di Stato ricorda che uno dei campanelli d’allarme che dovrebbe far scattare i primi sospetti in caso di truffa è proprio l’atteggiamento incalzante del sedicente tecnico/operatore di banca/carabiniere/poliziotto, etc., che non lascia il tempo di riflettere, mettendo sotto pressione costante la sua vittima, chiedendo risposte rapide e azioni immediate – spiegano dalla Questura di Genova -.
Nella maggior parte dei casi espone un problema grave ed urgente che provoca un importante stato d’ansia nella vittima ma offre, nel contempo, una soluzione rapida ed immediata, guadagnando immediatamente la sua fiducia. È fondamentale, in questi casi, la riflessione autonoma che permette di mettere in atto tutti i comportamenti difensivi necessari.
In ogni caso è sempre utile rivolgersi alle Forze di Polizia tramite il 112Nue, così da permettere l’intervento immediato di una pattuglia>>.
G. D.