Quattro arresti della Finanza di Genova per fatture false e bancarotta, tre di Alessandria
Coinvolte 14 persone, 6 società e 5 cooperative, 250 dipendenti
Genova bancarotta
– I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova ieri hanno dato esecuzione, nell’ambito di un procedimento a carico di vari indagati, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Genova su richiesta della Procura della Repubblica locale.
Il provvedimento ha riguardato quattro persone, di cui tre residenti in provincia di Alessandria e uno in provincia di Pavia, nonché a un decreto di sequestro preventivo nei confronti di una società di capitali e dei due amministratori succedutisi nel tempo.
Sulla base degli elementi probatori raccolti, sono accusati dei seguenti reati:
- associazione per delinquere;
- emissione, da parte di quattro società cooperative di fatture a fronte di operazioni inesistenti;
- dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false;
- bancarotta fraudolenta ai danni di una cooperativa operante in vari settori tra i quali quello della logistica di magazzino);
- causazione del dissesto ai danni di quattro cooperative operanti tutte nel settore della movimentazione di autoveicoli) mediante sistematica omissione dei versamenti delle somme dovute a titolo di imposte;
- somministrazione illecita di manodopera.
Con il provvedimento restrittivo, il Gip ha disposto il sequestro preventivo per oltre 15 milioni di euro pari al profitto dei reati tributari contestati, in relazione ad un giro di fatturazioni per operazioni inesistenti il cui ammontare calcolato dalla Guardia di Finanza supera i 70 milioni di euro, con il coinvolgimento di sei società di cui una di capitali, con sede in provincia di Alessandria, esercente l’attività di servizi di logistica e cinque cooperative, di cui quattro dichiarate fallite dal Tribunale di Genova ed una, ancora attiva, in provincia di Alessandria.
Le indagini svolte hanno consentito di accertare l’esistenza di una associazione per delinquere formata da 14 persone finalizzata alla perpetrazione di delitti tributari e di bancarotta fraudolenta, per il tramite di diverse società cooperative che somministravano, in violazione di legge, manodopera per prestazioni di servizio collegate alla somministrazione illecita di manodopera, emettevano fatture per operazioni inesistenti con la triplice finalità di avere a disposizione manodopera a prezzi concorrenziali, annotare costi per servizi inesistenti nonché di vantare un ingente ma indebito credito d’imposta Iva.
Nell’ambito delle cooperative succedutesi nel tempo, amministrate da soggetti interposti ma di fatto gestite dai principali indagati, si generavano ingenti debiti fiscali e previdenziali. Conseguentemente le stesse venivano poste in liquidazione, trasferendo la propria sede dalla provincia di Alessandria a Genova, e successivamente dichiarate in stato d’insolvenza da parte del Tribunale di Genova.
I 250 dipendenti delle citate cooperative passavano cartolarmente da una all’altra, ma di fatto continuavano ad essere gestiti ed amministrati direttamente dalla società di capitali che, solo nel 2024, li ha regolarmente assunti.
Dalle indagini svolte è emerso che gli amministratori abbiano gestito le cooperative, affidandole a persone di loro fiducia al fine quindi di fornire forza lavoro abbattendo, in questo modo, indebitamente l’imponibile della società di capitali, poiché l’eventuale forza lavoro assunta direttamente non avrebbe creato una Iva a credito.
L’evasione fiscale è stata quantificata in oltre 15 milioni di euro. Per quella somma il Gip ha disposto il sequestro, anche nella forma per equivalente, sia nei confronti della società beneficiaria del sistema di frode e sia nei confronti dell’amministratore e del presidente del Consiglio di amministrazione.
Nei confronti della società di capitali, in qualità di beneficiaria della frode, si procede per l’illecito amministrativo dipendente da reato.
È fatta salva la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte, di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.
G. D.