Macelleria islamica nascondeva cocaina tra la carne, 3 arresti a Sestri Ponente
Nel freezer un sacchetto con 7.500 euro, quando l’incasso dell’attività era stato di 10 euro
Genova droga
– Venerdì 5 aprile, nel pomeriggio, la Polizia di Stato di Genova ha arrestato tre persone di età compresa tra i 45 e i 56 anni, impegnati in una attività di spaccio di cocaina nei pressi di una macelleria islamica che veniva utilizzata come base di stoccaggio e preparazione delle dosi.
Gli agenti della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, ricevevano una informativa circa una fiorente attività di spaccio di cocaina a Sestri Ponente nei pressi di una macelleria, pertanto venivano approntati dei servizi di osservazione discreta che permettevano di confermare la segnalazione.
Infatti, due dei tre uomini arrestati, tutti i pomeriggi stazionavano nei pressi della macelleria, dove effettuavano dei brevi incontri con delle persone che poi si allontanavano, ed inoltre accedevano all’interno della macelleria dove s’intrattenevano con il gestore per diverso tempo, specie prima di effettuare delle cessioni, alimentando così il sospetto che il locale potesse fungere da deposito per lo stupefacente.
Veniva pertanto controllato un uomo che aveva preso contatti con uno dei presunti spacciatori, allontanandosi poi rapidamente, trovandolo in possesso di quattro dosi di cocaina. Da qui partiva l’operazione, con gli uomini della Squadra Mobile ed all’Unità Cinofila della Polizia di Stato con il Cane Constantin che entravano nella macelleria per la perquisizione.
L’agente “Constantin” non si è fatto distrarre dall’odore della carne, ed in breve tempo trova un sacchetto di cellophane nascosto sotto al bancone di vendita con 260 grammi di cocaina, di cui 150 grammi pura ancora in forma solida ed il resto confezionata in oltre 250 bustine termosaldate ricavate dai sacchetti della macelleria.
Inoltre, nel freezer, vi era un sacchetto contenete quasi 7.500 euro, probabile provento dell’attività di spaccio visto che il resoconto giornaliero del registratore di cassa ammontava a meno di dieci euro.
I tre uomini, già implicati in fatti analoghi, venivano tratti in arresto e trasferiti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Rimane salva la presunzione di innocenza, fino a condanna definitiva.
G. D.