Genova non è città per giovani secondo Rifondazione Comunista
Oggi pomeriggio Prc e centri sociali in piazza De Ferrari
Genova giovani
– Secondo il partito di Rifondazione Comunista la chiusura dei Centri Sociali significa che “Genova non è una città per giovani soprattutto per quelli che vogliono pensare con la loro testa”.
<<Genova è la città più vecchia d’Italia, che è tra le nazioni con età media più vecchia del mondo – commenta Giovanni Ferretti, segretario Prc-Se Genova -. Logica vorrebbe che Genova facesse di tutto per “coccolare” i suoi giovani, favorirne le inclinazioni, lo sviluppo, l’occupazione stabile. Casa, scuola, cultura, lavoro e, perché no, socialità e divertimento.
Invece no. Sempre meno soldi per la scuola (anche quella comunale), idem per la cultura. Lavoro? Container di passaggio e Genova turismo-mordi-e-fuggi = precariato. Socialità e divertimento? Come no! Centri commerciali e Mediaset a de Ferrari a Capodanno, qualche passerella, qualche ombrellino, qualche scivolo in via XX per Bucci miss maglietta bagnata>>.
E nella denuncia di Prc non poteva mancare il riferimento ai Centri Sociali di Genova.
<<Chi cerca altri contenuti culturali e di socializzazione? Chi si oppone al consumismo? Sinora aveva poche alternative. Tra queste i Centri Sociali – prosegue Ferretti -. Ma figuriamoci se Genova Meravigliosa li può tollerare! Se l’assessore alla sicurezza stile repubblica di Salò può prendere atto del grande lavoro svolto da questi spazi occupati! E allora, chiusura e demolizione di Terra di Nessuno, sfrattato lo Zapata, chiusa la Veranda di Oregina, sfratto del Buridda.
La storia di quest’ultimo si colora di grottesco, se pensiamo che la sua prima collocazione, quella di via Bertani, quella del precedente allontanamento per “pubblica utilità”, è ancora lì, dopo lustri, vuota, in pieno degrado. Strano che questo non crei difficoltà al rettore o alle autorità>>.
Per tutta questa situazione Prc oggi pomeriggio scende in piazza a fianco dei centri sociali.
<<Il problema non sono le sedi dei centri sociali, ma che queste siano autogestite, che diano strumenti ai/alle giovani per realizzare un pensiero critico, autonomo, non condizionato dalle ideologie dominanti. E questo fa paura a Bucci, al Rettore o al potentato di turno.
È per questo – conclude il segretario -, per rivendicare la libertà di pensiero, di organizzazione, di autogestione che Rifondazione Comunista aderisce alla manifestazione dei centri sociali prevista per il pomeriggio di sabato 23 dicembre, a De Ferrari>>.
G. D.