Camorra su Genova, 6 arrestati all’alba da Finanza e Polizia – VIDEO

Camorra su Genova, 6 arrestati all’alba da Finanza e Polizia – VIDEO
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Sequestrato il bar Libeccio di Genova, mentre sono in corso perquisizioni a Napoli e Udine

 

 

Genova camorra – Fin dalle prime ore della mattinata, militari della Guardia di Finanza e personale della Polizia di Stato hanno arrestato sei persone su ordinanza firmata dal Gip presso il Tribunale di Genova.

Gli arrestati, tutti di origine campana dimoranti a Genova, sono indagati per aver commesso in concorso tra loro il reato di trasferimento fraudolento di valori (art. 512-bis c.p.), originariamente contestato con l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p. (non ravvisata dal Gip) per avere commesso il reato di cui all’art. 512-bis c.p. per agevolare l’associazione di stampo mafioso denominata camorra.

L’operazione denominata “Vento di libeccio”, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, è stata condotta dai militari del Comando Provinciale di Genova e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico) della Guardia di Finanza e personale della Squadra Mobile e della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Genova (Sisco) della Polizia di Stato.

Genova 2 Polizia 27-10-23 Vento di libeccio mafia

<<Gli indagati – spiega il Procuratore della Repubblica Nicola Piacente – sono accusati di aver rilevato l’esercizio commerciale denominato “Libeccio” (bar, gelateria, commercio e somministrazione di alimenti e bevande), sito sul Lungomare di Pegli, e di averlo fittiziamente intestato a soggetti prestanome allo scopo di nasconderne la riconducibilità al reale proprietario A.R., originario del Rione Traiano a Napoli, attualmente detenuto, segnalato come condannato dalla Corte d’Appello di Napoli nel 2011 per traffico di sostanze stupefacenti ed arrestato a Genova nel 2019, nel corso di un’operazione antidroga condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, in quanto facente parte di una rete di narcotrafficanti con base nel capoluogo campano.

In particolare, dalle indagini sinergicamente condotte dalla Squadra Mobile di Genova e dalla Sisco della Polizia di Stato e dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova e dallo Scico della Guardia di Finanza, è emerso che A.R. ha acquisito la titolarità di fatto del locale “Libeccio” attraverso l’intestazione di comodo a L.S., originario di Torre Annunziata, ma da tempo residente a Genova dove ha sempre svolto l’attività di barista.

Nonostante la formale intestazione al S., l’attività di gestione del “Libeccio” è risultata sempre personalmente diretta da A.R., il quale, celato dietro al prestanome, mediante l’utilizzo di capitali ritenuti di dubbia provenienza ha anche provveduto alla completa ristrutturazione del locale, che era stato oggetto di un incendio di natura dolosa nel 2016 quando l’attività era gestita dai precedenti proprietari.

Genova operazione Vento di libeccio

Per condurre l’esercizio commerciale – prosegue Piacente – il R. si è avvalso anche di altre persone di propria fiducia, tra le quali il figlio M., appositamente trasferitosi a Genova da Napoli, rimasto recentemente ferito in un agguato perpetrato con colpi di arma da fuoco nel Rione Traiano.

Sono inoltre intervenuti nella gestione del “Libeccio”, sempre per conto di A.R., anche altre persone, a questi ritenute vicine, tra cui F.C., figlio di un esponente di spicco della camorra, latitante dal 2002, A.N. e una sorella dello stesso A.R., A.

La fittizia intestazione dell’esercizio commerciale a soggetti di comodo ha consentito ad A.R. di gestire il locale del Lungomare di Pegli ininterrottamente dal 2018, celando la riconducibilità dell’investimento alla propria persona ed evitando così possibili sequestri dell’attività economica derivanti dai gravi reati in materia di stupefacenti, per i quali è stato anche condannato in via definitiva – conclude il Procuratore della Repubblica ->>.

Con l’operazione svolta stamane dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato è stata disposta la custodia in carcere per A.R., gli arresti domiciliari per F.C., M.R. e A.N. e l’obbligo di dimora con presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per L.S. e A.R., sorella di A.R. Mentre l’esercizio commerciale “Libeccio” è stato sottoposto a sequestro preventivo e proseguirà l’attività sotto la gestione di un amministratore giudiziario.

Inoltre, sono in corso perquisizioni, delegate dalla Autorità Giudiziaria di Genova, a Napoli e in provincia di Udine.

È fatta salva la presunzione di innocenza – in base agli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.

 

G. D.