Suicida in carcere a Marassi, aveva preso a sprangate la moglie
Si è ucciso impiccandosi alle grate della finestra
Ha atteso che i compagni di cella del carcere di Genova Marassi usufruissero dell’ora d’aria, e poi si è impiccato alla finestra dove aveva opportunamente chiuso le ante per non farsi vedere dalle guardie.
Si tratta di un uomo 70enne che nei giorni scorsi aveva aggredito a sprangate la moglie a Sori, in provincia di Genova.
<<Come sapete, abbiamo sempre detto che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato – commenta amareggiato Michele Lorenzo, segretario nazionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe -.
Le carceri della Liguria non possono più reggere il peso dell’indifferenza dell’Amministrazione penitenziaria, senza un Provveditorato regionale a Genova (autonomo ad operare, che non dipenda da Torino come è oggi) e senza un carcere a Savona: è indispensabile incontrarci e capire cosa non funziona, ma è ovvio che le cause del suicidio possono essere innumerevoli. Certo è che quest’uomo – conclude Capece -, che pare avesse qualche problema psichiatrico, forse era più opportuno che venisse assegnato ad una Rems che non in un carcere>>.
G. D.