Genova brevi. Denunciato un uomo che si qualifica “agente polizia parallela”
Tre interventi della Polizia di Stato del capoluogo
In giro in auto con gli amici ma avrebbe dovuto trovarsi in Albania. Arrestato – Via Gramsci, ore 03.30
La Polizia di Stato di Genova ha arrestato un 22enne albanese per inosservanza del decreto di espulsione.
Ieri notte una volante dell’Upg ha fermato un’auto con all’interno 5 uomini stranieri. Da un controllo in banca dati è emerso che il 22enne, sotto un alias, risultava essere destinatario di un decreto di espulsione e di un Ordine del Questore emessi nel 2017.
Poiché il ragazzo nei fatti ha lasciato il Territorio Nazionale nel 2019 imbarcandosi per Valona, non avrebbe potuto rientrare in Italia fino ad agosto 2022. Per questo motivo è stato associato alle camere di sicurezza in attesa della direttissima.
Scappa dal taxi senza pagare e aggredisce i poliziotti. Denunciato – Via V Maggio, ore 2
La Polizia di Stato di Genova ha denunciato un 22enne genovese per resistenza, violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale, danneggiamento ed insolvenza fraudolenta.
Ieri notte un tassista ha fermato una volante della Questura per segnalare un ragazzo che si era dato alla fuga senza pagare i 20 euro della corsa dovuti.
Poco dopo il 22enne è stato avvistato e fermato in via V Maggio, ubriaco e privo di mascherina e condotto in Questura dove gli è stato consegnato un dispositivo di protezione anti-covid da indossare.
Il giovane però lo ha gettato ed ha cominciato ad inveire contro gli agenti, minacciandoli e cercando lo scontro fisico.
Al momento dell’accompagnamento al fotosegnalamento ha dato in escandescenze e, tentando la fuga, ha urtato una parete divisoria dell’ufficio scardinando l’intelaiatura di alcuni pannelli del controsoffitto.
Il ragazzo è stato anche sanzionato per ubriachezza e violazione delle norme anti pandemia.
Si qualifica come agente di “polizia parallela” e detiene distintivi contraffatti e armi. Denunciato – Piazza De Ferrari, 18,50
La Polizia di Stato di Genova ha denunciato un 66enne messinese per possesso di segni distintivi contraffatti e detenzione abusiva di armi.
Una volante dell’Upg è intervenuta a seguito di un incidente avvenuto in centro ieri, poiché una delle due parti in causa era stata avvicinata da un uomo che, si era qualificato come “polizia parallela”.
Inoltre, aveva mostrato una placca ed un tesserino con la sua foto del tutto identici a quelli in dotazione alle forze dell’ordine
Insospettiti gli agenti hanno effettuato una perquisizione a casa del 66enne rinvenendo altri oggetti particolari: vari distintivi e uniformi appartenenti sia a corpi armati dello Stato che a enti sconosciuti, materiale per produrre tesseramenti, effigi della massoneria, della Nato e di sindacati di polizia inesistenti e persino uno storditore teaser ed un bastone animato non denunciato.
Durante la permanenza degli operatori ha suonato al citofono un uomo dicendo “Comandante sono io!” per poi scappare dopo aver appreso che nell’appartamento c’era la Polizia.
A sua giustificazione il 66enne ha affermato di appartenere ad un’organizzazione di polizia extraterritoriale antiterrorismo affiliata ai servizi segreti e di avere giurisdizione in territori Nato.
Tutto il materiale illecitamente detenuto è stato posto sotto sequestro.
G. D.
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