Statua Giorgio Parodi e “Genova che osa”. La Questura precisa
La statua dedicata a Giorgio Parodi continua a creare polemiche
Il 14 maggio l’Amministrazione comunale, con tanto di Frecce Tricolori che hanno sorvolato il cielo di Genova, ha scoperto una statua di Giorgio Parodi in via Mura delle Cappuccine.
<<Aviatore, imprenditore e fondatore della Moto Guzzi – aveva spiegato il sindaco Marco Bucci -, Parodi ha saputo dare inizio a un’avventura professionale che prosegue con la stessa forza, la stessa passione ed energia, la stessa voglia di stupire il mondo>>.
La posa della statua non era piaciuta all’associazione “Genova che osa” che avrebbe voluto organizzare una “contromanifestazione”.
Da qui un comunicato firmato “Genova che osa, Collettivo Edera” dal titolo “La questura vieta il presidio – ecco cosa faremo”
<<Oggi non saremo in piazza. Ieri siamo stati convocati dal questore che ci ha prescritto di non avvicinarci alla statua di Giorgio Parodi. Svolgere il presidio altrove non aveva però alcun senso.
Abbiamo deciso di rimandare e di riorganizzare la prossima settimana una manifestazione più grande costruendo una mobilitazione più ampia.
Le nostre intenzioni erano chiare e esplicite: apporre una serie di cartelli documentando le azioni dell’aviazione fascista durante la guerra coloniale di invasione dell’Etiopia. Volevamo favorire una lettura della storia più corretta, che non nasconde con la celebrazione acritica le colpe del governo fascista italiano nell’uso di armi chimiche nel corso di quella guerra.
Quella statua infatti, con Giorgio Parodi rappresentato in divisa e salutata dal passaggio a volo radente delle frecce tricolori, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare, richiama solo ed esclusivamente l’impegno bellico.
Non è lì per ricordare un uomo ma per fornire un messaggio politico distorto, buono a chi vuole riscrivere la storia dell’Italia sdoganando come onorevoli alcuni degli episodi peggiori del nostro passato.
Avevamo comunicato con regolare preavviso l’intenzione di svolgere un presidio per manifestare il nostro dissenso.
Nonostante ciò, siamo stati convocati in questura e ci è stato chiesto di firmare una prescrizione del questore Vincenzo Ciarambino che impedisce lo svolgimento del presidio nei pressi della statua. Ci sono state date motivazioni pretestuose che nascondono precise ragioni politiche>>.
Oggi riceviamo un chiarimento del Questore di Genova Vincenzo Ciarambino
<<Nei giorni scorsi sono stati riportati numerosi commenti sulla stampa locale e sui social media in seguito alla diffusione della notizia che la Questura avrebbe vietato al sodalizio “Genova che osa” di manifestare il proprio dissenso verso il monumento in memoria di Giorgio Parodi, recentemente inaugurato dal Comune di Genova nei pressi del belvedere di Mura delle Cappuccine.
A tal proposito il Questore di Genova tiene a precisare di non aver mai posto il veto a tale evento, bensì, in risposta al preavviso di manifestazione sottoscritto da un membro dell’associazione, posto una serie di prescrizioni affinché venisse garantita la più ampia libertà di espressione.
Dare delle prescrizioni è cosa ben diversa dal negare il diritto di manifestare. In questi casi, infatti, non si impedisce un diritto inviolabile ma se ne governa l’esercizio in relazione ad altri diritti fondamentali, altrettanto meritevoli di tutela.
In questo caso, indipendentemente dalle valutazioni di carattere politico e mediatico che hanno interessato l’installazione della statua, occorre altresì tutelare e preservare l’integrità di beni pubblici, nonché garantire un’ordinata e pacifica convivenza al fine di non pregiudicare in misura più o meno sensibile diritti e libertà altrui.
Nel caso della manifestazione preavvisata da “Genova che Osa” sono state, pertanto, disposte tutte le misure necessarie perché il presidio avvenisse nel rispetto delle condizioni di sicurezza.
Oltreché lo svolgimento dell’evento in forma statica, l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione anti-Covid e l’adeguato distanziamento tra i partecipanti come la normativa anti-Covid impone, si è prescritto al promotore di effettuare la manifestazione nella parte carrabile di Mura delle Cappuccine, il sedime stradale prospicente la statua di Giorgio Parodi, posta a circa 15 metri, area più aperta e immediatamente antistante la statua e che meglio si presta al diritto di manifestazione, nel rispetto delle misure, da parte di circa 50 persone, stimate dal promotore.
Ancora, per non comprimere la libertà di manifestazione, la Polizia Locale è stata incaricata dello sgombero di tutti i posteggi e della gestione della circolazione stradale, per la collocazione del presidio.
Quanto all’intento del promotore di aggiungere delle informazioni su Giorgio Parodi in contrasto con la narrazione deformata della storia, è stata garantita, con un’interlocuzione aperta ed informale, la possibilità di installare, anche nei pressi della statua, il totem informativo che l’Associazione aveva interesse a mostrare,
Tanto si rappresenta per una più corretta informazione dell’opinione pubblica>>.
Questura di Genova
G. D.