Chi rischia di contrarre il Covid? Fumatori e obesi sono più a rischio

Chi rischia di contrarre il Covid? Fumatori e obesi sono più a rischio
Spread the love

Università di Genova e Ospedale Gaslini partecipano allo studio pubblicato su Nature

I ricercatori del Gaslini e dell’Università di Genova contribuiscono a un maxi studio internazionale: 13 regioni del genoma che portano alla forma grave di Covid-19; confermati fumo e obesità tra i fattori di rischio.

Il lavoro, pubblicato su Nature, è stato realizzato da 3500 ricercatori di 25 Paesi, ed ha coinvolto 50 mila pazienti e 2 milioni di controlli sani.

Lo studio ha coinvolto anche una dozzina di ricercatori dell’Istituto Giannina Gaslini e dell’Università di Genova, afferenti alle aree disciplinari della Genetica medica e della Neurologia pediatrica.

Pasquale Striano, uno dei 21 membri del writing group dello studio, evidenzia come sia particolarmente emerso il ruolo di alcuni geni che influenzano il sistema immunitario.

“Dei 13 loci identificati finora dal team del consorzio globale – dichiara Striano – un paio avevano frequenze più elevate tra i pazienti di origine asiatica rispetto a quelli di origine europea e uno di essi è vicino al gene Foxp4, correlato al cancro del polmone e associato a forme clinicamente gravi di Covid-19”.

“Si è trattato di uno sforzo mondiale unico finalizzato a raggiungere le popolazioni di tutto il pianeta per meglio comprendere il ruolo della diversità genetica in questa infezione” – aggiunge Carlo Minetti, vicedirettore del Dipartimento di neuroscienze, riabilitazione, oftalmologia, genetica e scienze materno-infantili – Dinogmi dell’Università di Genova e responsabile della Neurologia pediatrica dell’Istituto Gaslini.

“Questo studio – commenta Angelo Ravelli, direttore Scientifico dell’Istituto G. Gaslini e professore ordinario di Pediatria dell’Ateneo Genovese – potrebbe aiutare a fornire nuovi orientamenti per future terapie e rappresentare il valore degli studi genetici nell’acquisire nuove conoscenze sulle malattie infettive e altre condizioni non primitivamente genetiche. Questi risultati, comunque, dimostrano l’efficacia di un grande sforzo di collaborazione internazionale tra molti dei più importanti gruppi di lavoro nella presente crisi globale della pandemia da Covid-19”.

“Abbiamo reso immediatamente disponibili alla comunità scientifica i dati genetici a nostra disposizione per accelerare il più possibile le attività del consorzio globale” – aggiunge Federico Zara, leader del gruppo che ha coordinato la raccolta della popolazione dei controlli sani. – “L’obiettivo finale è scoprire strategie terapeutiche che consentano, grazie al contributo della genetica nel comprendere i meccanismi molecolari della malattia, di giungere a nuove cure”.

(Nella foto Zara Minetti Salpietro Striano Gruppo ricerca Gaslini)

 

G. D.