Covid. Da oggi l’Italia è divisa in tre aree di rischio: gialla, arancione e rossa, ma potrebbero cambiare ancora
Dpcm 3 novembre 2020, le misure suddivise per aree di criticità
Liguria in zona giallaLe disposizioni per le zone gialleCiò che si può fare nelle zone arancione e rosse
Nella serata di mercoledì 4 novembre, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato in conferenza stampa le nuove misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid-19 contenute nel Dpcm 3 novembre 2020 e in vigore dal 6 novembre.
Il nuovo Dpcm individua tre aree: gialla, arancione e rossa corrispondenti ai differenti livelli di criticità nelle Regioni del Paese.
Come ha spiegato il Presidente durante il suo intervento, l’assegnazione di queste categorie di rischio potrà essere suscettibile a cambiamenti nel corso dell’evoluzione della curva epidemica, e sarà sempre ad essa adeguata e proporzionata.
L’inserimento delle Regioni nelle diverse aree, con la conseguente, automatica applicazione delle misure previste per quella fascia, avverrà con ordinanza del Ministro della Salute e dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione.
I coefficienti vengono determinati secondo criteri di oggettività attraverso la combinazione dei diversi parametri all’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute e dai rappresentanti delle Regioni e condiviso con il Comitato tecnico scientifico.
Attualmente, in base all’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre, sono ricomprese:
- nell’Area gialla: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto.
- nell’Area arancione: Puglia, Sicilia.
- nell’Area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta.
G. D.