Donazione organi basta un sì in Comune, Liguria 7^ in Italia
Una madre che perde un figlio in un fiume agitato riporta alla vita due giovani che potranno andare a scuola
Donazione organi
– Il punteggio raggiunto dalla Liguria è 61,43/100 ed è superiore alla media nazionale 58,64/100, mentre i consensi alla donazione hanno raggiunto il 71% rispetto alla media nazionale del 68,2%.
Dati che portano la Liguria settima tra le regioni italiane nella classifica sull’indice del dono (che tiene conto di diversi indicatori, tra cui la percentuale dei consensi espressi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi sul territorio): il punteggio raggiunto
“Siamo di fronte a dati incoraggianti, ma non ci si può fermare. Donare è un dovere civico che ogni cittadino può esercitare con piccoli grandi gesti – dichiarano il presidente Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola –.
Come Regione, dopo avere fatto riaprire nel 2021 il Centro trapianti di fegato del San Martino, siamo al lavoro per far accrescere questa consapevolezza collettiva mettendo a punto una serie di iniziative per promuovere il consenso alla donazione degli organi in occasione del rilascio o del rinnovo della carta di identità”.
“Abbiamo avviato – ha spiegato Flippo Ansaldi, direttore generale di Alisa – una serie di incontri insieme al Comune di Genova per dare ai cittadini servizi e informazioni chiare e fare in modo che cresca il numero di consensi alla donazione degli organi.
Tra questi ci sono campagne informative e corsi di formazione mirati destinati al personale dell’anagrafe che possano così fornire agli utenti strumenti e informazioni puntuali su questo tema”.
“La Liguria – ha dichiarato il coordinatore del Centro Regionale Trapianti, dott. Andrea Gianelli Castiglione – è dal 2016 in linea con le altre Regioni italiane, dopo un periodo di formazione intensiva a tutti gli Ufficiali di Stato Civile, sulle dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi presso gli uffici anagrafici dei Comuni nell’ambito della richiesta di rilascio o rinnovo della carta d’identità.
I dati del 2023 parlano chiaro e dimostrano come la Liguria sia in crescita sulle dichiarazioni di volontà e l’indice del dono presente sul sito del Cnt lo conferma. Questi dati, inoltre, paiono oltremodo incoraggianti in un’ottica di futuro aumento delle donazioni sul territorio regionale”.
“In piena sinergia con il Centro Regionale Trapianti e con le istituzioni politiche locali e regionali – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici di Genova, prof. Alessandro Bonsignore – stiamo mettendo in campo una serie di iniziative che agevoleranno, in un prossimo futuro, la possibilità per i cittadini di esprimere la propria volontà a donare anche mediante modalità diverse dal periodico rilascio/rinnovo della carta d’identità, quali – ad esempio – strumenti digitali nonché’ attraverso campagne informative portate avanti di concerto con Federsanità-Anci.
Lo scopo è quello di consentire più agevolmente di manifestare la volontà al dono che rappresenta la più nobile forma di altruismo che la nostra società possa offrire. Dal punto di vista dell’Ordine dei Medici non possiamo, infatti, non sottolineare il valore etico di una scelta personale che può rappresentare la più importante soluzione terapeutica per tanti cittadini in difficili condizioni di salute”.
“L’attività di donazione degli organi – spiega Enzo Andorno, direttore di chirurgia dei trapianti al Policlinico San Martino di Genova – rappresenta la base per l’attività di trapianto: non c’è trapianto senza donazione. Nella nostra regione, dopo cinque anni di trapianti eseguiti all’ospedale Ca’ Granda Niguarda di Milano in cui sono stati trapiantati 170 pazienti liguri, l’attività di trapianto di fegato è finalmente ripresa nel maggio 2021.
Dal 7 maggio 2021 ad oggi sono stati eseguiti 66 trapianti. L’attività di trapianto epatico è ripresa al Policlinico San Martino con risultati confortanti sia per sopravvivenza, 63 sono vivi e godono di buona salute, sia per tempo di attesa in lista che si aggira intorno ai 3-6 mesi in rapporto anche al gruppo sanguigno dei pazienti in lista di attesa”.
“Un gesto – dichiara Iris Fontana, dirigente responsabile di Chirurgia del Trapianto di Rene del Policlinico San Martino – di puro altruismo e generosità quale la donazione di organi, anche nel caso di organi non sempre salvavita quali i reni, consente il ripristino di una vita normale e di un quotidiano perso da tempo o mai goduto a volte sin dalla nascita (gesti semplici e dati per scontati come ‘fare la pipì’ e mangiare alimenti proibiti quali il cioccolato).
Così il coraggio di una madre che perde un figlio in un fiume agitato riporta alla vita due giovani che potranno andare a scuola, sviluppare i propri talenti e in un futuro essere perfino a loro volta genitori”.
E tu?
G. D.