Liguria, disegno di legge sulla sicurezza e sulla polizia locale
Botta e risposta tra l’assessore Benveduti e Ioculano del Pd, minoranze decisamente contrarie al disegno di legge
Nel pomeriggio di mercoledì scorso, 13 luglio, il consiglio regionale della Liguria si è occupato del disegno di legge 109: “Modifiche alle leggi regionali n.28 del 2004 (Interventi regionali per la promozione di sistemi integrati di sicurezza), n.31 del 2008 (Disciplina in materia di polizia locale) e n.7 del 2012 (Promozione della cultura della legalità).
Ampio il dibattito nell’aula consigliare dove le discussioni hanno interessato soprattutto il ruolo della polizia locale, sempre più vicino alla polizia di stato, e la cancellazione dell’Osservatorio antimafia a favore del nuovo Osservatorio regionale per la sicurezza.
Tra i rischi del disegno di legge regionale quello di essere stoppato a Roma.
Il consigliere Lilli Lauro, presidente della I Commissione Affari generali, istituzionali e bilancio ha presentato la relazione di maggioranza.
«Con questo disegno di legge, la Regione intende introdurre alcune modifiche alla normativa regionale in materia di politiche integrate per la sicurezza e in materia di polizia locale, proponendosi – spiega Lauro – di migliorarne l’attuale impianto normativo e di rendere più efficaci le politiche pubbliche in materia».
Il presidente è poi entrato nei dettagli.
«Durante l’esame da parte della I Commissione consiliare si è proceduto alla preliminare consultazione delle rappresentanze sindacali, oltre che di esperti nella materia e, nel corso dei successivi lavori, il disegno di legge di legge è stato oggetto di emendamenti d’iniziativa dell’Esecutivo, che sono stati proposti a seguito delle audizioni per recepire alcune delle istanze formulate in detta sede».
Si è poi passati agli interventi dei vari consiglieri e gruppi regionali.
Secondo Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) una riforma organica del settore deve avvenire attraverso interventi a livello nazionale e non regionale, poiché “occorre rifarsi a testi unici nazionali evitando fughe in avanti da parte delle diverse Regioni”. Poi ha anche sottolineato che alcuni dispositivi di autodifesa, previsti nel testo per gli agenti di polizia locale, sarebbero, in realtà, più adeguati alle funzioni della polizia di stato. Il rischio, secondo il consigliere, è una sovrapposizione di ruoli fra polizia locale e nazionale.
Anche per Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente), presidente della Commissione Antimafia, si rischiano conflitti di competenza istituzionale e ha criticato, a questo proposito, l’inserimento nel disegno di legge di normative antimafia in un contesto che non è congruo perché dovrebbe riguardare solo la sicurezza urbana.
Gianni Pastorino (Linea Condivisa) oltre a condividere quanto affermato dai consiglieri che lo hanno preceduto, critica l’ampliamento alla polizia locale di alcuni poteri e ha fatto riferimento, in particolare, alla gestione di banche dati inserita nel provvedimento sulla polizia locale.
Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha rilevato la presenza diffusa della criminalità organizzata in Liguria rilevando la necessità di interventi coordinati, non certo l’eliminazione dell’Osservatorio antimafia.
Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente), ha criticato la richiesta di semplificazione delle procedure per i grandi appalti, in quanto favorirebbe la diffusione della malavita organizzata, che sarebbe attirata dalla circolazione di grandi somme di denaro.
Secondo Davide Natale (Pd-Articolo Uno) il provvedimento attribuisce alla polizia locale funzioni che sono attribuite alla polizia di stato e, quindi, rischia di essere impugnata dal Governo anche perché la Regione non avrebbe competenza sulla materia.
Sicurezza, Ioculano (PD): “Un disegno di legge pieno di lacune: trasforma la polizia locale in un surrogato della pubblica sicurezza; cancella l’Osservatorio antimafia e non prevede i Questori nei tavoli regionali sulla sicurezza”
<<Il disegno di legge sulla Sicurezza, non solo non migliora i canoni di sicurezza, ma addirittura complica l’integrazione tra le forze di polizia trasformando la polizia locale in un surrogato della pubblica sicurezza – afferma il consigliere regionale PD Enrico Ioculano -.
Chiude l’osservatorio Antimafia Regionale a favore di un unico organo che, dovendosi occupare di tutto, rischia di non garantire il monitoraggio necessario per scongiurare infiltrazioni mafiose nel tessuto economico regionale.
Con questo provvedimento – prosegue il consigliere – la Giunta vuole trasformare la polizia locale in un surrogato della pubblica sicurezza, creando ingerenze inopportune. Per riforme, su temi tanto importanti, come quello della sicurezza, ci si dovrebbe rifare a testi unici su base nazionale ed evitare il più possibile fughe in avanti delle Regioni, che devono avere sì un ruolo di coordinamento, ma dovrebbero astenersi da interferenze>>.
Sulla creazione dell’Osservatorio regionale per la sicurezza che assorbe anche il compito di controllo delle infiltrazioni mafiose, Ioculano afferma:
<<Creare un osservatorio che si limiterà alla stesura di report e monitoraggio della situazione esistente e niente di più, vuol dire, dopo la cancellazione dell’incarico del rapporto annuale dell’Università di Genova, sottostimare il rischio di infiltrazioni mafiose. Sarà inoltre un osservatorio costituito da sole figure politiche dove manca anche la figura del Questore, una figura di primaria importanza, la cui presenza ai tavoli sulla sicurezza dovrebbe essere imprescindibile.
Ci troviamo di fronte a un disegno di legge pieno di lacune – conclude Ioculano – che non semplifica e ottimizza l’organizzazione della sicurezza nel territorio, a differenza di quanto la Giunta vorrebbe far credere>>.
Assessore Benveduti: “Per la prima volta attivato un vero osservatorio sulla criminalità organizzata in Liguria”
<<Per la prima volta ci sarà un vero e concreto monitoraggio che si occupi realmente di reati di natura mafiosa – afferma l’assessore regionale alla Sicurezza Andrea Benveduti -.
A differenza di quanto mai avvenuto in precedenza, grazie al provvedimento presentato oggi in Consiglio Regionale, la Liguria potrà dotarsi di una vera sorveglianza dei dati relativi ai fenomeni criminali mafiosi o di criminalità organizzata.
Con questa iniziativa – aggiunge l’assessore – andiamo a mettere ordine nel panorama attuale di osservatori e sedi consultive plurime inutilizzate, come l’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, mai realmente costituito. Rafforzando le funzioni dell’Osservatorio regionale per la sicurezza e la qualità di vita dei cittadini, già organismo deputato al rilevamento dei dati criminosi, con una nuova dedicata sezione Antimafia della struttura, che avrà il compito di monitorare i dati dei fenomeni criminali mafiosi, producendo uno specifico documento annuale a riguardo, nel quale per la prima volta si rileverà anche la situazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Inoltre, come segno di ulteriore attenzione a queste tematiche, verrà inserito all’interno del Tavolo della Legalità della Liguria la figura del Presidente della Commissione consiliare Antimafia.
Non voler comprendere l’oggettiva logica di questo provvedimento, seguita peraltro da tutte le regioni (nessuna ha due osservatori sulla criminalità) – conclude Benveduti -, potrebbe far pensare ad alcuni che siano più importanti le immutabili consulenze del passato, prive di accenno alla criminalità organizzata, piuttosto che una reale operatività dello strumento previsto in legge>>.
G. D.