Di Covid si parla poco, Bassetti: arrivare pronti al prossimo autunno
Salvo alcuni bollettini di giornata, non fa più notizia e la pandemia pare superata
Se ne parla sempre meno, altre tristi notizie hanno il sopravvento ed occupano gran parte degli spazi, mettendo all’angolo ciò che ci ha stravolto gli ultimi due anni di vita (e tanto futuro!) e che non potremo scordare, anche perché, senza alcun allarmismo, dovremo abituarci a convivere col Covid.
Una quindicina di giorni fa leggevo dello stupore del prof. Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, quando trovò in reparto, lunedì 2 maggio, due signore di 81 e 73 anni. Erano senza alcuna dose di vaccino e con un quadro grave di polmonite da Covid.
<<Come fa una persona anziana nel maggio del 2022 a non essersi vaccinata – affermò Bassetti -? Incredibile. Questi casi servono a far capire che non c’entra nulla la variante Omicron sul fatto che ci sono meno forme gravi, ma è unicamente merito dei vaccini>>.
Ora il reparto genovese è più tranquillo, il fine settimana non ha portato ricoveri, ma è bene ascoltare chi in quei reparti ha vissuto e vive momenti drammatici.
<<Situazione ospedaliera sempre molto tranquilla: nessun nuovo ricovero Covid nel weekend. Ormai siamo completamente fuori dall’ultima ondata – commenta Bassetti -.
Purtroppo, l’informazione televisiva e giornalistica italiana dimostra ancora una volta di non essere all’altezza di un grande paese (??). Le notizie sul covid non fanno più audience e quindi non se ne parla più.
I mezzi di comunicazione italiani non fanno servizio pubblico (tranne pochi casi sempre più rari) e informazione utile ai cittadini, ma sono in balia dell’Auditel, dei clicks e delle copie vendute… così un anno fa con 6700 casi al giorno c’erano 12-15 pagine sul covid sul principale quotidiano italiano e 7/7 trasmissioni televisive che parlavano di pandemia e vaccini. Oggi con 27000 contagi neanche una…
Era esagerato un anno fa ed è sbagliato adesso non parlarne più – prosegue il direttore -.
Occorre dare messaggi chiari e non allarmistici: c’è molta gente che non ha fatto terza e quarta dose, altri che escludono categoricamente il richiamo in autunno, altri ancora che non sanno che ci sono gli antivirali ma si curano con idrossiclorichina e liquirizia, altri ancora che fanno due tamponi al giorno per stare tranquilli e potrei continuare.
Abbiano bisogno dei prossimi tre mesi per informare e educare la gente per arrivare pronti al prossimo autunno – conclude Bassetti -. Purtroppo, lo dovremo fare senza l’aiuto degli inutili cercatori di audience>>.
Certo, ne siamo tutti stufi, ma c’è!
G. D.