Peste suina, Piana: abbattimento maiali, Coldiretti preoccupata

Peste suina, Piana: abbattimento maiali, Coldiretti preoccupata
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Continua l’abbattimento dei maiali sani, ma l’abbattimento dei cinghiali malati?

Un cinghiale a Sanremo QUI

Alessandro Piana, il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Allevamento, informa in una nota le strategie sull’emergenza peste suina che ha colpito il Basso Piemonte e la Liguria.

<<Continua a pieno ritmo il lavoro della task force regionale per contenere ed eradicare la peste suina dalla Liguria – informa Piana – con il perfezionamento del monitoraggio sul territorio, che ha visto anche picchi di sette sopralluoghi ripetuti su aree circoscritte e con maggiori criticità, così come la macellazione e l’abbattimento in corso dei suidi detenuti in allevamenti semibradi e misti per scongiurare il passaggio dell’epidemia dalla fauna selvatica alle aziende suinicole.

La nostra priorità è proprio questa – spiega Piana – stiamo mettendo in campo fin dalle prime ore dell’emergenza tutte le azioni necessarie alla salvaguardia dell’equilibrio ambientale e degli allevamenti, affinché le norme europee non blocchino le nostre esportazioni.

La peste suina non è trasmissibile all’uomo, ma il passaggio dell’epidemia nei suidi di allevamento comporterebbe il blocco economico di un comparto che in Italia conta oltre 100mila posti di lavoro.

Abbiamo una grande collaborazione dagli uffici, dai tecnici, dai veterinari, dalle Asl, da molti allevatori, dalle associazioni e da larga parte dell’opinione pubblica, come dimostra il comprensorio di Savona che è passato da un patrimonio suinicolo di 83 capi al 7 gennaio sino ai 21 di oggi.

Un impegno importante anche sulla ASL 3, come comprovano i frequenti sopralluoghi dei tecnici e delle istituzioni sul Bisagno, dove sono programmati interventi già dalla prossima settimana con la gestione dei capi tramite professionisti.

Ringrazio i cacciatori e i volontari qualificati che si sono dimostrati fondamentali nella fase di segnalazione e geolocalizzazione, ora il lavoro passa prevalentemente ai tecnici, ai veterinari, alla Protezione Civile e ai Carabinieri Forestali.

Per iniziare la fase successiva, a seguito degli indennizzi regionali già stanziati di 130mila euro con mia delibera, e scongiurare ricorsi al Tar come quello di Campo Ligure, che comporterebbero un effetto domino e grandi ritardi nelle operazioni con conseguente aumento del rischio, abbiamo più volte sollecitato la nomina formale del commissario Angelo Ferrari. Occorrono infatti poteri straordinari nelle emergenze per snellire la macchina burocratica.

Ci auguriamo, dopo le numerose interlocuzioni con Ministero e l’ultimo incontro a Roma con i ministri Patuanelli e Speranza insieme al presidente della Regione Liguria Toti, che arrivi urgentemente l’ufficialità della nomina per poter lavorare in modo più efficace, come promesso ai liguri.

Non posso aspettare incomprensibili tecnicismi dai Ministeri, occorre passare alla fase 2 predisponendo una nuova delimitazione e liberando i territori sicuri>>.

Coldiretti, silvicoltura: essenziale preservare le attività boschive per ambiente e comunità

Coldiretti Savona ha incontrato i soci per parlare di silvicoltura: si sono tenuti nei giorni scorsi le riunioni informative sul Regolamento Eutr 2013, che mira a contrastare il commercio di legno di provenienza illegale, proibendone l’immissione e commercializzazione sul mercato europeo. Un percorso che Coldiretti ha voluto mettere a disposizione dei produttori per garantire maggiore trasparenza sulla tracciabilità della filiera del legno.

La realtà silvicola è una delle realtà preminenti della Liguria, una regione che ha un patrimonio boschivo di più di 390.000 ettari, uno tra i più importanti e grandi d’Italia, pari al 74% della superficie totale.

E’ pertanto essenziale sostenere la filiera del legno e tutte le attività che garantiscono la manutenzione di queste aree costituendo un importante strumento per preservarle dal rischio idrogeologico.

Il settore però, è già stato colpito dalle chiusure legate all’emergenza sanitaria, e adesso preoccupano fortemente le nuove limitazioni introdotte per il contenimento della peste suina africana.

<<Le chiusure legate alla pandemia avevano già avuto importanti ripercussioni sul settore silvicolo, – affermano il presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il direttore provinciale Antonio Ciotta– e adesso i nostri soci sono preoccupati per il nuovo stop alle attività imposto dalle normative legate alla peste suina.

Per la provincia di Savona il bosco costituisce una risorsa estremamente importante, ed è essenziale per noi salvaguardarlo attraverso una corretta manutenzione. Parliamo di attività che permettono di preservare il nostro territorio dall’abbandono e dai dissesti idrogeologici svolgendo così un ruolo determinante per la tutela ambientale e la sicurezza della popolazione.

Se le attività silvicole si fermano, si blocca la prevenzione da frane e alluvioni, che nel territorio ligure non sono affatto rare, e aumenta anche il rischio di incendi che peraltro in Italia, dall’inizio del 2022, sono più che quadruplicati rispetto all’anno scorso spinti dal vento, dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni.

Solo due giorni fa un vasto incendio ha interessato la zona di Cairo Montenotte: ogni volta che questi roghi divampano portano danni non solo all’ambiente ma anche all’economia, all’occupazione e alle comunità delle aree colpite.

Per difendere i nostri boschi – concludono Grenna e Ciotta – servono le giuste condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali>>.

 

G. D.