Allevamenti e peste suina, Coldiretti teme speculazioni di mercato
Dal Governo 50 milioni per tutelare gli allevamenti, la Regione chiede ad Autostrade le recinzioni di protezione delle carreggiate
La disperazione degli allevatori QUI
Dopo l’esplosione della Peste Suina Africana rinvenuta nelle carcasse di alcuni cinghiali in Liguria e Piemonte ecco arrivare il decreto Sostegni: 50 milioni per tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio di contaminazione e per risarcire gli operatori della filiera danneggiati dal blocco della movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati.
Il decreto Sostegni Ter istituisce il “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza”, con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 ed il “Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola”, con una dotazione di 35 milioni di euro per l’anno 2022.
<<Nonostante al momento, per fortuna, non registriamo contagi nei nostri allevamenti, stiamo continuando a lavorare al fianco dei nostri produttori al fine di tutelarli dal rischio di subire un pesante danno di immagine, tenendo conto che dovranno anche far fronte alle limitazioni rispetto all’export – spiegano Gianluca Boeri presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato confederale -.
Per questo ora continuiamo a vigilare e chiediamo anche ai nostri imprenditori di farlo, affinché non avvengano speculazioni di mercato, oltre ad agire per sostenere le esportazioni nei confronti dei Paesi stranieri che hanno adottato ingiustificate misure precauzionali.
Ribadiamo che ci troviamo a dover fronteggiare questa emergenza perché è mancata un’adeguata azione di prevenzione e contenimento, che abbiamo ripetutamente richiesto ma che non è mai stata ascoltata.
Avevamo già denunciato, sia durante le manifestazioni in piazza De Ferrari a Genova sia nelle sedi istituzionali – concludono i vertici Coldiretti -, i rischi sociali e il pericolo sanitario legati all’incontrollata moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e campagne in tutta Italia, con più di 80mila esemplari stimati nella sola Liguria>>.
Nel frattempo la Regione prosegue le azioni di monitoraggio e verifiche delle carcasse, inoltre per garantire una barriera efficace alla circolazione della fauna selvatica, ha chiesto ad Autostrade per l’Italia la verifica e il ripristino delle recinzioni di protezione delle carreggiate.
<<Un intervento fondamentale ad esempio nei tratti dell’A26, da Genova Prà sino alla bretella di Predosa che si collega con l’A7, dove si concentrano i casi accertati – spiega l’assessore regionale Piana -. Già dalle prime interlocuzioni ho trovato ampia disponibilità al confronto operativo con obiettivi comuni.
Ricordo che anche altri Paesi per controllare l’epidemia hanno rafforzato e predisposto recinzioni e barriere, che si sono dimostrate utili per il confinamento degli animali>>.
G. D.