Peste suina in Piemonte, niente caccia a Sassello, Urbe, Stella, Pontinvrea e Riviera
La Regione Piemonte ha definito i comuni della zona infetta, ora tocca alla Liguria
Peste suina africana nel comune di Rossiglione, si raccomanda di non andare a caccia, nei comuni di Albissola Superiore, Celle Ligure, Pontinvrea, Sassello, Stella, Urbe e Varazze a partire dalla giornata di sabato 8 gennaio; la Regione Liguria sta per pubblicare il provvedimento di divieto. Questa la nota dell’Ambito di caccia savonese circa l’infezione accertata nel Basso Piemonte.
Sulle numerose uccisioni di cinghiali avvenute nel sassellese a inizio anno, come da disposizioni sanitarie, ogni cinghiale deve essere sottoposto ad analisi del fegato, quindi se ciò avvenuto non ci dovrebbero essere problemi di commestibilità.
Sono 78 i Comuni, in particolare 54 in Piemonte e 24 in Liguria, individuati dalle Regioni e dal Ministero della Salute come “zona infetta” da Peste Suina Africana, dopo il caso di infezione accertato su un cinghiale ritrovato morto a Ovada.
I 54 Comuni piemontesi della “zona infetta” si trovano tutti in provincia di Alessandria e sono: Castelletto d’Orba, Voltaggio, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Basaluzzo, Belforte Monferrato, Bosco Marengo, Bosio, Silvano d’Orba, Strevi, Tagliolo Monferrato, Tassarolo, Trisobbio, Vignole Borbera, Visone, Prasco, Predosa, Ricaldone, Rivalta Bormida, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Sezzadio, Morsasco, Novi Ligure, Orsara Bormida, Ovada, Pareto, Parodi Ligure, Pasturana, Ponzone, Lerma, Malvicino, Melazzo, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Morbello, Mornese, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Cremolino, Fraconalto, Francavilla Bisio, Fresonara, Gavi, Grognardo, Capriata d’Orba, Carpeneto, Carrosio, Cartosio, Casaleggio Boiro, Cassine e Cassinelle.
Icardi: «Necessaria la collaborazione di tutti gli operatori»
In vista dell’ordinanza ministeriale che nei primi giorni della prossima settimana stabilirà in dettaglio le misure da attuare nella zona infetta, la Regione Piemonte ha chiesto ai sindaci dei Comuni interessati di vietare sul loro territorio l’esercizio venatorio a tutte le specie, ribadendo la necessità di rafforzare al massimo su tutto il territorio di competenza la sorveglianza nel settore del selvatico e di innalzare al livello massimo di allerta la vigilanza sulle misure di biosicurezza nel settore domestico, con particolare riguardo a tutte le operazioni di trasporto e di movimentazione degli animali, di mangimi, prodotti e persone.
La Peste Suina Africana (Psa) è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suidi domestici e selvatici causando un’elevata mortalità. Non si trasmette all’uomo, quindi non ci sono rischi per la popolazione.
«Ringrazio l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e gli Uffici della Prevenzione sanitaria regionale per la tempestività dell’intervento – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -; come nel caso della pandemia, anche l’emergenza della Peste Suina Africana va affrontata facendo appello alla collaborazione di tutti. La Sanità del Piemonte è al fianco degli operatori del settore per impedire la circolazione del virus e proteggere gli allevamenti suinicoli».
G. D.