Galliera, dopo il robot ortopedico Mako arriva Da Vinci per chirurgia
Centro chirurgia robotica multidisciplinare
Genova – Il futuro della robotica, non solo ortopedica, è arrivato al Galliera con il Da Vinci®, il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva; le sue caratteristiche tecniche fanno sì che il robot trovi diverse applicazioni, dall’urologia alla ginecologia, dalla chirurgia toracica alla chirurgia generale.
Il chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni.
Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione. Il Da Vinci ha una scala di precisione dei movimenti che permettono di poter eseguire l’intervento chirurgico con estrema precisione e delicatezza.
«La chirurgia robotica – dice Adriano Lagostena, direttore generale del Galliera – nasce con l’intento di ovviare alle limitazioni della chirurgia laparoscopica (visione piatta bidimensionale, movimenti paradossi degli strumenti, posizioni innaturali del chirurgo, dissociazione fra controllo degli strumenti e visione, impossibilità di effettuare micro suture) mantenendone gli aspetti positivi (ridotte perdite di sangue, minor dolore postoperatorio, precoce ripresa delle funzioni organiche, diminuzione delle infezioni chirurgiche, riduzione della degenza ospedaliera e della successiva convalescenza, precoce recupero lavorativo) che costituiscono il valore aggiunto della chirurgia mininvasiva rispetto alla chirurgia tradizionale».
«La Camera operatoria robotizzata – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali di Regione Liguria Ilaria Cavo – rappresenta l’evoluzione della medicina, l’utilizzo combinato dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale che però si valorizza attraverso professionisti capaci e competenti: l’obiettivo non è assolutamente quello di sostituire il medico, ma di affiancarlo».
«La specialità chirurgica sicuramente più coinvolta in Italia – dice Carlo Introini, direttore S.C. Urologia del Galliera – risulta la chirurgia urologica dove grazie alla prostatectomia radicale, l’adozione del robot è stata rapidissima e la robotica si avvia a diventare il gold standard per questa patologia».
«In chirurgia generale – spiega Marco Filauro, direttore Dip.to area di chirurgia addominale – la diffusione della chirurgia robotica è stata più graduale, con un learning curve più lunga per interventi a maggiore complessità (fegato, pancreas, stomaco). Circa il 17% degli interventi con il Da Vinci sono di pertinenza della chirurgia generale soprattutto addominale. L’utilizzo attualmente più diffuso riguarda la chirurgia del colon-retto».
Anche nella chirurgia ginecologica, diretta dal prof. Franco Gorlero, la robotica sta progressivamente occupando gli spazi prima impegnati dalla laparoscopia in particolare per le isterectomie complete, con annessiectomia e linfadenectomia.
Le competenze presenti presso l’Ente e le metodologie sviluppate, in particolare dopo l’allestimento di un blocco operatorio ad alta tecnologia con due sale integrate, inaugurato a luglio del 2020, sono assolutamente in grado e all’altezza di poter sviluppare ed implementare una tecnologia di questo tipo.
G. D.