Il Nido di Sassello terzo in Liguria per servizi alla prima infanzia
Mezzanego primo e Arnasco secondo. Certificato da Openpolis, fondazione che promuove progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche
Sassello, dopo Arnasco e Mezzanego, è il terzo comune in Liguria per l’offerta di servizi per la prima infanzia con il Nido. Mezzzanego ha una copertura del 271%, Arnasco del 142%, e Sassello al 122%. Tutti e tre i Comuni superano il 100% perché garantiscono posti anche ai Comuni viciniori che non hanno il servizio.
La fonte dei dati è la fondazione Openpolis che si occupa fra le altre cose anche di povertà educativa; la statistica è fatta su dati Istat del 2019.
A livello nazionale la media è del 26,9% ed in crescita. La quota raggiunta nel 2019 si inserisce quindi nella tendenza positiva degli ultimi anni, ma segnala una crescita piuttosto lenta. L’obiettivo fissato in sede europea, 33 posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni, resta ancora lontano sebbene in progressivo avvicinamento.
Ogni stato membro dovrebbe garantire un posto in asili nido o servizi per la prima infanzia ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni.
La notizia positiva dell’aggiornamento dei dati al 2019 è che, per la prima volta dall’inizio della serie storica, sono sei le regioni che superano la quota del 33% fissata in sede Ue. Si tratta di Valle d’Aosta (43,9), Umbria (43), Emilia-Romagna (40,1), Toscana (37,3), Lazio (34,3) e Friuli-Venezia Giulia (33,7).
Tre paesi dell’entroterra: iniezione di fiducia per chi vuole tornare sulla montagna ligure
<<E’ sicuramente una grande soddisfazione per noi – commenta il sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo -, oltre a rappresentare un grande investimento. E’ significativo inoltre che siano tre Comuni dell’entroterra alla testa della classifica ligure.
Credo che questo possa rappresentare un’iniezione di fiducia per chi vuole tornare sulla montagna ligure.
La Strategia Nazionale Aree Interne e i fondi del Pon del Ministero dell’Istruzione, recentemente il Comune ha preso due finanziamenti per la prima infanzia: uno da 20 mila euro e uno da 7.500, stanno cominciando a sostenere la scelta coraggiosa di questi piccoli Comuni.
Forse – conclude Buschiazzo – attorno a questi nuclei bisognerebbe cominciare a costruire una rete fra i Comuni per far sì che tutte le famiglie dell’entroterra possano usufruire di questi importanti servizi>>.
G. D.