Gaslini 2021 – 2025, il futuro a 360 gradi, nuovo ospedale compreso
La direzione dell’Istituto ha presentato il Piano Strategico 2021-2025
Martedì è stato presentato nell’Aula Magna dell’Istituto Giannina Gaslini il Piano Strategico 2021-2025: un documento programmatico importante che rappresenta un passaggio significativo della nuova governance dell’ospedale pediatrico genovese. Infatti, completamente rinnovata negli ultimi mesi con l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione e Presidenza (ottobre 2020), le nomine del Direttore Generale (gennaio 2021) e del Direttore Scientifico (marzo 2021) e il rinnovamento del Collegio Sindacale (maggio 2021).
Il Piano Strategico 2021-2025 è stato elaborato su mandato del Consiglio di Amministrazione dalla Direzione Generale, secondo un percorso che ha visto il pieno coinvolgimento e la partecipazione degli operatori dell’Istituto, e detta le linee di sviluppo che si perseguiranno nel prossimo quinquennio e le relative azioni organizzative.
“Abbiamo dato mandato al direttore generale di pensare un Gaslini nuovo capace di ideare e realizzare la pediatria di domani, così come l’ospedale ha già fatto, senza paura di innovare l’esistente, nei suoi 83 anni di storia: una storia di scienza, caparbietà, passione e innovazione, che ha portato vita, speranza e salute a migliaia di bambini. Oggi sentiamo la responsabilità di gettare le fondamenta per l’ospedale pediatrico del futuro, senza tradire i principi antichi ma modernissimi che ne hanno scritto la storia” ha dichiarato il presidente Edoardo Garrone, introducendo la presentazione del nuovo ospedale.
“Siamo molto orgogliosi di avere qui a Genova un centro di eccellenza con l’Istituto Gaslini, riconosciuto a livello internazionale. Lo siamo ancora di più oggi che possiamo assistere a una nuova fase di rilancio dell’ospedale. Anche questo progetto ci aiuta a portare avanti la nostra visione di città: un posto dove vivere sia facile e bello, dove ci siano servizi di altissima qualità alla portata di tutti. Telemedicina, cure a distanza, riduzione di liste d’attesa, potenziamento della ricerca e un nuovo modello di organizzazione del lavoro: siamo di fronte alla sanità del futuro. Insieme, possiamo costruire una grande città” ha dichiarato il sindaco di Genova Marco Bucci in occasione della presentazione del nuovo Piano Strategico.
“Con il nuovo Piano Strategico, l’ospedale Gaslini, che già rappresenta un fiore all’occhiello della nostra Regione e della sanità pediatrica italiana, è pronto a confermarsi un’eccellenza nella cura dei più piccoli a livello mondiale – ha spiegato il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti -. Un’iniezione di energia per il futuro, con il progetto ambizioso di una parziale ricostruzione di un gruppo di edifici e con la demolizione dei padiglioni 7 e 8 per la realizzazione di una nuova costruzione in grado di offrire nuovi servizi alle famiglie, dove il bambino sarà sempre più al centro della progettualità, in un ospedale accogliente ma pronto a dare risposte sempre più adeguate alle nuove esigenze dei più piccoli. Dopo 83 anni di eccellenza, impegno, innovazione e ricerca scientifica il nuovo Piano Strategico permetterà al Gaslini di essere sempre più il punto di riferimento della pediatria italiana e motivo di vanto per la Liguria”.
“In piena continuità con i valori fondanti dell’Istituto e con la visione “profetica” del fondatore Gerolamo Gaslini, il Piano mira alla costruzione di un ospedale che pone il bambino con la sua famiglia sempre più al centro della propria progettualità, dove assistenza, formazione e ricerca sono inscindibilmente connesse e al servizio, per un ospedale “accogliente” e a misura di famiglia, “aperto alla città” e “specialistico”; sempre “connesso” attraverso i propri servizi di telemedicina 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per non lasciare mai soli i pazienti e integrarsi con la rete dei pediatri del territorio, dei presidi ospedalieri, delle strutture e servizi sanitari e socio-sanitari. Un ospedale con professionisti eccellenti, formati e costantemente aggiornati, coinvolti nella ricerca e aperti alle innovazioni, come disponibile al cambiamento dovrà essere il management; un ospedale che riconosca quali proprie parole chiave multi-disciplinarietà, multi-professionalità, capacità di lavorare in team super specialistici, flessibilità organizzativa e strutturale e capacità di cogestione dei percorsi di cura, facendo con ciò tesoro anche di quanto l’esperienza della pandemia COVID 19 ha purtroppo insegnato in questi mesi” ha spiegato il direttore generale Renato Botti.
“I principi guida dell’organizzazione prevedono la realizzazione di piattaforme trasversali comuni (reparti organizzati per intensità di cura e complessità assistenziale, piastre per le attività operatorie, di laboratorio, di diagnostica avanzata) il potenziamento e l’enfatizzazione dei percorsi ospedale-territorio, della domiciliazione delle cure e della sanità a distanza, lo sviluppo della transitional care e l’estensione dell’età pediatrica a 18 anni. Ma anche il potenziamento della direzione scientifica e delle linee di ricerca più avanzate, l’aumento delle prestazioni di alta complessità proprie di un centro Hub, lo sviluppo della capacità di fornire risposte adeguate alle nuove esigenze ed emergenze (psichiatria, emergenza pandemica), le misure per il riequilibrio del bilancio” continua il dottor Botti.
Il processo di cambiamento che la Direzione Strategica vuole avviare si propone di tendere al superamento progressivo di modelli ancorati ad una visione “verticale” dell’organizzazione, per favorire sempre più una gestione trasversale dei processi. Questo al fine di migliorare la qualità e la sicurezza dei percorsi assistenziali, migliorare la flessibilità organizzativa con la creazione di “disease management team” (DMT): gruppi multi – professionali pluridisciplinari che forniscono risposte integrate e coordinate, utilizzando percorsi diagnostico-terapeutici efficaci.
I nuovi percorsi ospedale-territorio, domiciliazione delle cure e sanità a distanza
Il collegamento con i servizi territoriali diventa essenziale per realizzare la reale presa in carico degli assistiti in una logica integrata. L’Istituto deve rimarcare la sua vocazione specialistica, perseguire la corretta e appropriata durata del ricovero nei reparti per acuti, favorendo lo sviluppo di una rete di servizi extra ospedalieri che si componga sia delle strutture di assistenza intermedie, sia dell’utilizzo delle tecnologie necessarie alla gestione a distanza della persona: la domiciliazione dell’assistenza avrà sempre più un ruolo fondamentale. Come previsto anche nel PNRR/2021, un ruolo essenziale sarà svolto da strutture di assistenza intermedie come la riabilitazione post-acuzie, l’unità di degenza infermieristica (UDI), i poliambulatori a gestione integrata specialisti-medici di famiglia. Anche lo sviluppo della tecnologia e la digitalizzazione consentiranno l’erogazione di assistenza e monitoraggio a distanza, permettendo alle competenze ultra specialistiche di uscire dai confini fisici dell’Istituto e raggiungere la persona.
Transitional care ed estensione dell’età pediatrica
I progressi della medicina, in campo pediatrico, hanno consentito di assicurare per molte patologie un importante incremento dell’aspettativa di vita fino all’età del giovane adulto, con riduzione della mortalità nei primissimi anni di vita.
In questo ambito la Transitional Care si pone come percorso organizzativo strutturato per fornire assistenza a determinate tipologie di pazienti (affetti da malattie rare, pazienti GUCH, pazienti affetti da fibrosi cistica, diabete, epilessia, nanismo, oncologici, etc.); l’Istituto si propone, attraverso le diverse forme organizzative, di continuare a seguire questi pazienti anche oltre l’età pediatrica, previa definizione di protocolli diagnostico-terapeutici e in pieno accordo e riconoscimento da parte della Regione Liguria.
Nel Piano l’Istituto prevede inoltre di ampliare la sua offerta di servizi anche ai pazienti tra i 14 e i 18 anni con patologie psichiatriche e traumatiche. Ciò comporta – per le patologie psichiatriche – la riorganizzazione ed il potenziamento delle strutture e del personale dedicato (padiglione 4); per il trauma, le evidenti ricadute in termini di attività del Pronto Soccorso e di partecipazione alla rete territoriale dell’emergenza-urgenza (118).
Sanità a distanza e telemedicina
Tra gli obiettivi primari della trasformazione organizzativa del Gaslini, troviamo il modello di presa in carico della persona anche attraverso la realizzazione di un centro pilota di telemedicina in ambito pediatrico: ciò con l’istituzione di una Centrale Operativa – funzionante 7 giorni su 7, 24 ore su 24 – che fornisca il supporto organizzativo e tecnologico per prestazioni di televisita, teleconsulto, telemonitoraggio, teleassistenza, teleriabilitazione che nelle loro funzioni possano essere utilizzate in modo trasversale dalle diverse discipline specialistiche.
Neuropsichiatria infantile e Psichiatria
Nell’ultimo anno, similmente a quanto osservato in altre realtà nazionali, si è assistito ad un aumento degli accessi in Pronto Soccorso per patologie psichiatriche acute nettamente più a “rischio” (tentativi di suicidio, ideazioni suicidarie, comportamenti autolesionistici) con continue richieste di ricovero spesso inevase provenienti dal territorio regionale, essendo l’Istituto Gaslini centro di riferimento unico per le acuzie psichiatriche in situazione di emergenza – urgenza nella fascia di età 0-14 anni.
L’analisi relativa agli ultimi mesi ha mostrato l’accesso di un paziente con patologie psichiatriche ogni due-tre giorni circa. Le aeree di interesse clinico-assistenziale e di ricerca della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza includono tutte le patologie neurologiche nell’età compresa da 0 a 18 anni.
Il piano di sviluppo prevede l’integrazione funzionale di 3 unità organizzative in un’unica area di neuroscienze mediche. Al suo interno, ma in spazi separati e dedicati, si prevede di istituire la sezione di degenza monospecialistica ad alta intensità assistenziale (4 posti letto di alta assistenza psichiatrica e 8 letti di psichiatria), per la gestione dei casi di psicopatologia severa e adolescenziale (11-18 anni) in fase acuta (vedi anche ‘estensione età pediatricà). I pazienti “più puramente neurologici” e i casi psichiatrici non acuti saranno gestiti nella piattaforma di Neuroscienze.
L’Irccs Giannina Gaslini e il potenziamento della ricerca
Il Gaslini ha tra le proprie missioni prioritarie lo svolgimento di una ricerca scientifica di elevata qualità in campo biomedico. Nel corso del 2020 la produzione scientifica dell’IGG è cresciuta rispetto all’anno precedente ed è risultata la più elevata degli ultimi 20 anni.
Il Piano prevede di stimolare l’individuazione di nuovi filoni di ricerca e di mettere in campo programmi di finanziamento rivolti ai giovani ricercatori; di potenziare inoltre le collaborazioni cliniche e scientifiche con gruppi nazionali e internazionali.
Con l’obiettivo di incrementare il supporto tecnico e metodologico alla ricerca clinica e traslazionale, si prevede il potenziamento del Grant Office e del settore di epidemiologia e biostatistica attraverso il reclutamento di nuovi statistici e di informatici. Un altro obiettivo fondamentale e vicino alla realizzazione è la creazione di un Servizio di Sperimentazioni Cliniche Pediatriche (SSCP), destinato a promuovere e organizzare i trial clinici, profit e non-profit, in tutte le aree specialistiche pediatriche.
L’Area dei Laboratori di ricerca si compone di più strutture, con un’organizzazione oggi frammentata e poco efficiente in termini di impiego di risorse umane, apparecchiature e risorse economiche, a cui si aggiunge la notevole dispersione fisica delle strutture all’interno dell’Istituto.
La Direzione Strategica ha quindi deciso di riorganizzare i laboratori per centralizzare tecnologie e competenze professionali all’interno di facilities, entro cui verranno collocate le attrezzature a disposizione dell’Istituto.
La nuova Direzione Scientifica ha inoltre in programma una partecipazione diretta alle attività formative dell’IGG, in collaborazione con il Centro Formazione e le strutture dell’Università degli Studi di Genova.
La costituzione del Centro di Genomica dell’Istituto Gaslini
L’Istituto deve porsi come proprio obiettivo strategico quello di procedere verso la “genomizzazione” dell’offerta, ovvero: lo sviluppo di terapie personalizzate grazie all’analisi del genoma, all’integrazione dei dati clinici e genomici in una cartella olistica, all’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’identificazione di marcatori biologici e lo sviluppo di terapie personalizzate.
A questo scopo, è necessario creare un Centro di Genomica: una struttura di coordinamento e governo delle attività dell’area Genetica-Genomica, per raggiungere un efficace effetto traslazionale il Centro di Genomica deve essere organizzato secondo un modello a rete multidisciplinare, particolarmente idoneo all’organizzazione dell’attività, trattando malattie genetiche rare o malattie complesse con predisposizione genetica.
Il nuovo Ospedale
“L’Istituto Gaslini sarà rinnovato anche nella struttura: il CdA all’unanimità ha sciolto in via definitiva il nodo della sede dell’ospedale, privilegiando la scelta di procedere in quella “storica” attuale, con un intervento parziale di ricostruzione di un gruppo di edifici, così da concentrare il cantiere in aree specifiche, limitare i tempi di costruzione e donare quella flessibilità architettonica, che solo una nuova costruzione può garantire. In questo modo garantiremo lo sviluppo dell’Istituto che ha un enorme bisogno di spazi più funzionali e integrati, senza tradire la volontà di Gerolamo Gaslini e il motto che impresse all’ospedale: «Pueris floribusque lumen solis» (Ai bambini e ai fiori la luce del sole). Un futuro di prestigio per l’ospedale, ma sempre all’interno del parco digradante sul mare di Genova, che il senatore Gaslini scelse quale migliore luogo di cura per tutti i bambini” aggiunge il presidente Garrone.
“In particolare il piano propone, previa autorizzazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Liguria, la demolizione degli attuali padiglioni 7 e 8 per realizzare in tale area un nuovo edificio di notevole dimensione: circa 29.000 m², composto da un piano seminterrato, un piano terra e tre piani di degenze, che vada a saturare l’area circostante tra il padiglione 17-DEA, il parcheggio interrato e via Redipuglia. La nuova costruzione accoglierà circa la metà dei posti letto per acuti dell’Istituto, distribuiti su tre piani fuori terra, sopra una piastra logistica, comprendente i servizi e le piattaforme comuni, collocata al piano terreno e al piano seminterrato; la nuova costruzione si collegherà funzionalmente al padiglione 17. L’intervento consentirà di destinare spazi adeguati alla Psichiatria, alla degenza post acuta (riabilitazione, degenze a conduzione infermieristica), oltre che all’università con un nuovo Campus della didattica, alla Centrale di telemedicina e ai nuovi laboratori di ricerca, che saranno accorpati in un unico edificio al padiglione 15. Alcuni importanti padiglioni, svuotati delle attività assistenziali, potranno essere ridestinati a funzioni non strettamente ospedaliere e ospiteranno nuovi servizi alle famiglie, ai dipendenti, agli specializzandi e tirocinanti e a spazi per le oltre 60 associazioni di volontariato che animano e sostengono l’ospedale e le famiglie dei suoi bambini” conclude il direttore generale Renato Botti.
I tempi di realizzazione dell’intervento sono fortemente condizionati dall’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e dalle procedure pubbliche di selezione di progettisti e imprese di costruzione. Dal momento dell’assegnazione dei lavori di costruzione, l’edificazione potrebbe avvenire in 36 mesi.
Necessità economiche finanziarie
Il quadro economico di realizzazione di un nuovo ospedale in altra sede prevederebbe un investimento di circa 215 mln euro, mentre per la nuova realizzazione edilizia nell’attuale sito di Quarto si prevede un investimento di circa 95 mln euro. Gli investimenti complessivi per l’intera attuazione degli obiettivi del Piano Strategico 2021-2025 ammontano a 149 mln di euro: 95 mln per il nuovo ospedale, 20,8 per opere edili per messa in sicurezza e adeguamenti normativi delle attuali strutture, 33,2 per attrezzature e tecnologia.
L’Istituto ha previsto un finanziamento proprio di circa 27 mln, sarà invece necessario reperire un importo complessivo di 122 mln di euro.
Le fonti di finanziamento ipotizzabili sono:
Fondi del Next Generation EU (PNRR); fondi già assegnati ex Legge 6 agosto 2008, n.133 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica), Legge 27 dicembre 2013, n. 47 (Finanziaria 2014) e 28 dicembre 2015, n.208 (Finanziaria 2016); fondi ulteriori ex art. 20 legge 67/88; eredità e liberalità; fondi derivanti da donazioni di Fondazione Gaslini e di Fondazione Querci; fondi derivanti dall’alienazione del patrimonio disponibile; ulteriori risorse derivanti da specifiche raccolte fondi.
Il Piano Strategico 2021-2025 presenta numerosi elementi di contatto e coerenza con le missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del nostro paese: la digitalizzazione, la transizione ecologica, istruzione e ricerca, l’inclusione sociale, la salute. Nella missione salute vi sono, in particolare, obiettivi del tutto sovrapponibili a quelli del piano: l’assistenza domiciliare, lo sviluppo delle cure intermedie, la presa in carico della persona, la telemedicina. È, quindi, auspicabile che tutte le Istituzioni interessate, in primis il Governo centrale e la Regione Liguria, inseriscano il “progetto Gaslini” tra le opere meritevoli di supporto e sostegno finanziario.
G, D.