Liguria elezioni. Sansa accusa sui finanziatori e Toti se ne sbatte…
I toni sono sempre più aspri, ma anche goliardici
“Giornalista, senza paura di dire la verità”. Un giornalista di inchiesta, come ama definirsi Ferruccio Sansa, è il candidato presidente alla Regione Liguria che la sinistra ha scelto per contrastare l’altro giornalista e governatore uscente Giovanni Toti.
I due avversari se le dicono dure e crude.
<<Il mio amico Abramo – racconta Sansa – mi ha scritto di aver mandato un contributo per la campagna elettorale con il crowdfunding. Noi abbiamo Abramo e Toti ha i grandi imprenditori delle autostrade. Sì, forse con i loro contributi ci si appende qualche manifesto in più>>.
E sui finanziamenti elettorali picchia secco.
<<Caro Toti, visto che non hai accettato il confronto sulla sanità, che ne diresti di un faccia a faccia su chi finanzia le nostre campagne elettorali? Dopo molta fatica i giornali hanno scoperto chi ha finanziato la tua fondazione. Alcuni di questi nomi sono quelli del terminalista Spinelli, dell’armatore Onorato, del concessionario autostradale e portuale Gavio, dei petrolieri di Europam. E poi ci sono i nomi che continui a tenere segreti.
Allora – sollecita Sansa -, hai voglia di parlare di soldi e di conflitti di interesse?
E Toti, come ormai avviene dall’inizio della campagna elettorale, si affida al proprio coordinatore della lista “Toti Presidente” Matteo Cozzani, non prima di aver dedicato al collega giornalista un “Lo spirito ligure che applico alle accuse che non meritano risposta” mostrando una maglietta con una tipica frase ligure che ha dato il titolo anche ad una canzone dei Buio Pesto.
<<Il candidato Sansa nasconde la sua mancanza di contenuti (leggere il programma per credere), attaccando tutti i santi giorni l’attuale presidente della Regione Giovanni Toti, e sempre, come un disco incantato, sui soliti temi.
Allora, chiariamo una volta per tutte all’ex giornalista che il confronto sarebbe auspicabile se ci fosse un avversario che, invece di ripetere come una nenia i suoi tormentoni infamanti e inesatti, elevasse il dibattito in funzione dei liguri e di quello che vorrebbe fare per la sua gente. Un dibattito costruttivo che è sempre stato concesso a chiunque esprima concetti che abbiano un minimo di attinenza con la realtà. Quindi, visto che c’è chi si dà da fare e lavora e chi invece ama solo fare populismo di basso livello, il confronto Sansa lo faccia con i suoi, che pare abbiano già parecchi problemi tra di loro. Un dibattito con un avversario del genere sarebbe solamente una perdita di tempo, quello che evidentemente ha a disposizione Sansa.
Si fa vedere umile, tra la gente, quando invece dimostra il suo snobismo anche e sempre attraverso i suoi attacchi infondati e le sue offese. Quello snobismo tipico di una certa sinistra che crede di avere in pugno tutte le verità del mondo e che applica un insopportabile doppiopesismo in tutte le questioni etiche e non solo.
Il giornalismo di Sansa più che di inchiesta può essere definito diffamatorio. Più che il giornalista, Sansa ha sempre fatto il “Pierino” della situazione fingendo di scuotere i poteri forti ma appartenendo lui stesso a quell’ambiente. Ha sempre usato il linguaggio come sottile offesa e farebbe bene a domandarsi come mai in molti, anche nella coalizione che lo sostiene, non lo considerino un candidato degno di questo nome.
Il presidente Toti ha fatto la gavetta e lavora dall’età di 18 anni. Ha raggiunto ruoli apicali per una delle più importanti aziende del Paese e non solo ma questo invece di essere un merito, diventa, sempre per la doppia morale, una cosa brutta contro cui puntare il dito.
Infine Sansa non legge neppure i giornali, visto che sui finanziamenti è già stato detto tutto, proprio perché non c’è nulla da nascondere. È tutto pubblicato per legge (da sempre) e i nomi di cui si riempie la bocca il grande giornalista di inchiesta dove li avrà mai trovati? Da chi li ha pubblicati per legge, appunto (che inchiestona!). Non avendo temi, non è che Sansa la butta in “caciara” tutti i giorni solo per ottenere uno spazietto nei suoi giornali amici?>>.
Alla prossima puntata. Aggiungerei che per molti la tipica frase ligure si chiude con un “…in sci schêuggi”.
Chissà a chi toccherà.
G. D.