Toti lamenta ritardi sulla scuola, mascherine, trasporti. 5 Stelle “Sa solo lamentarsi”
La campagna elettorale per le prossime regionali del 20/21 settembre non aiuta il dialogo
<<Ancora una volta l’ennesima riunione con il Governo – afferma il governatore ligure Giovanni Toti, a ormai pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, si è conclusa con un nulla di fatto: nessuna decisione sull’uso o meno delle mascherine in aula, né sulle modalità di rientro, così come sul trasporto pubblico locale.
Se si decide di far tornare sempre di più un Paese alla normalità, dopo l’emergenza Covid, soprattutto in previsione delle riaperture delle scuole, bisogna essere in grado anche di assumersi delle responsabilità. Ad esempio, è impensabile far tornare le persone al lavoro e agli impegni scolastici e post scolastici con le regole ventilate in questi giorni dal Governo per il trasporto pubblico locale.
Dobbiamo banalmente – continua Toti – fare i conti con i mezzi che abbiamo a disposizione e, per garantire che tutti possano arrivare a destinazione nei tempi previsti, sul posto di lavoro o a lezione, è indispensabile che non vengano disposte regole che poi alla realtà dei fatti risulterebbero totalmente inapplicabili. Pensare di non far occupare, per esempio, tutti posti a sedere su un autobus è completamente lontano dalla realtà.
I 5 Stelle non sono ovviamente d’accordo: <<Critica il competitor per nascondere la propria evanescenza. Durante il lockdown e anche dopo ha favorito le scuole private a scapito delle pubbliche. Proposte per ciò che è di vostra competenza invece che bla bla bla. Complimenti anche per favorire il non uso delle mascherine!
Ci dica cosa farebbe lei – invitano Fabio Tosi e Andrea Melis – e che cosa avete intenzione di fare per i trasporti pubblici, perché con le sole lamentele non si risolve nulla. Faccia meno selfie e meno propaganda>>.
<<Risposte chiare e immediate – replica Toti -. È quello che le Regioni, compatte come sempre sui temi che riguardano la vita delle persone, chiedono all’esecutivo per la riapertura delle scuole. Le famiglie, il personale scolastico e i nostri bambini e ragazzi meritano di sapere e di riprendere l’anno scolastico. Ecco cosa chiediamo al Governo.
- i tempi dell’assegnazione del personale aggiuntivo (docenti e Ata) di cui ci è stato assicurato il raddoppio;
- i tempi di consegna dei banchi monoposto e delle mascherine (che serviranno comunque per le situazioni in movimento degli alunni);
- noi diciamo no all’uso della mascherina durante la lezione ma il Governo dovrà esprimersi in via definitiva e non l’ha ancora fatto;
- sciogliere il nodo del trasporto scolastico per il quale non esiste ancora una proposta concreta: l’esecutivo non vuole derogare al distanziamento del metro con mascherina sui mezzi pubblici ma non è in grado di fornire le “pareti divisorie” prima di tre mesi. Non solo.
Anche la flessibilità oraria la lascia tutta sulle spalle dei presidi senza capire che comunque non è risolutiva. Questo scarica barile è inaccettabile, dalle Regioni c’è tutta la collaborazione possibile ma serve chiarezza e una certezza da condividere: le scuole devono riaprire>>.
<<L’apice dell’ostracismo mediatico del Governatore – proseguono Melis e Tosi – è arrivato puntuale a margine del vertice Governo-Regioni sulla riapertura degli istituti e sulle relative misure di sicurezza: anziché recepire le informazioni (70mila unità di organico tra docenti e personale Ata; da venerdì 28 agosto inizierà la distribuzione dei banchi monoposto per le scuole italiane; partita oggi la distribuzione di mascherine e gel), Toti pensa alla propaganda. Ma questa non serve al benessere degli scolari>>.
<<Venerdì incontreremo i sindaci, le province e le aziende di trasporto per fare il punto – conclude il presidente Toti -. Proveremo con tutti i mezzi a nostra disposizione a far ripartire le scuole, così come fatto per tutte le altre attività per sopperire all’immobilismo, alla paura di decidere e di prendersi responsabilità di questo Governo. Oggi le terapie intensive sono vuote in Liguria, e stiamo lavorando affinché restino così. Mentre le aule scolastiche il 14 settembre devono essere sicure ma piene: di studenti, di bambini, di futuro, di vita>>.
G. D.