Liguria Sanità Toti firma un’ordinanza che dà più poteri ad Alisa, la minoranza insorge
Alisa nasce nel 2016 con il compito di dare al territorio ligure una governance unica a tutte le cinque Asl liguri
L’ordinanza in questione è la n. 27 datata 7 maggio dal titolo “Misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19 – attribuzione di poteri di indirizzo, coordinamento, vigilanza e controllo all’Azienda Ligure Sanitaria (Alisa)”, in cui il presidente Toti affida ad Alisa la gestione sanitaria della fase 2 leggi ordinanza regione liguria ordinanza 27 7-5 alisa
L’opposizione non ci sta al provvedimento e accusa il presidente di aver commissariato la sanità (Pd), di voler continuare l’opera di privatizzazione (Sinistra Italiana), di dare troppo potere ad Alisa togliendolo al consiglio regionale (Linea Condivisa).
Pd “Toti con un’ordinanza ha assunto il controllo di Alisa, delle Asl e di tutto il sistema sanitario regionale. Un commissariamento che sembra l’atto disperato di chi le ha sbagliate tutte e vuole dire che i responsabili degli errori sono gli altri”
<<Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – dicono dal Pd – con un’ordinanza presentata in data 7 maggio, ha di fatto deciso di commissariare con Alisa tutte la Asl e l’intero sistema sanitario regionale.
L’ordinanza, presentata senza coinvolgere il Consiglio regionale, definisce l’istituzione di una nuova struttura interna con funzioni di coordinamento, applicazioni e monitoraggio delle disposizioni impartite e da impartire, a cui dovranno rispondere tutte le Aziende Sanitarie Locali e gli enti del servizio sanitario regionale.
Le determinazioni di Alisa saranno vincolanti. Una decisione che appare forzata e intempestiva, quanto più ci allontaniamo dall’inizio della fase di emergenza sanitaria, quando ancora occorreva disporre un’organizzazione con una rapidità che avrebbe potuto giustificare un controllo così diretto e senza vincoli.
Il messaggio è molto chiaro: nessuno disturbi il manovratore. Facciamo notare che il manovratore, a oltre due mesi dall’inizio dell’inizio dell’epidemia, ha ormai ampiamente mostrato di avere gestito l’emergenza male e con gravi ritardi su molti dei suoi aspetti più importanti, fra cui test sierologici, tamponi, assistenza domiciliare e farmaceutica, controllo delle Rsa (Residenze Sanitarie Assistite).
Se a questo aggiungiamo il fallimento della gestione sanitaria regionale ancora prima dell’emergenza, testimoniato ad esempio dalla vicenda dei pazienti oncologici genovesi costretti a essere curati in trasferta a Savona, la situazione appare paradossale e drammatica.
Sembra più l’atto disperato di chi le ha sbagliate tutte e vuole difendersi nel fortino, dicendo a posteriori che se qualcuno ha sbagliato non è lui, piuttosto che la scelta di chi ha nelle sue mani il saldo controllo della situazione.
Abbiamo appreso che Toti vuole dimettersi – concludono dal Pd – e ci auguriamo che in questa occasione si porti via i vertici di Alisa, che tanto danni e sciagure hanno fatto in questi anni in Liguria>>.
Sinistra Italiana Liguria “Se c’è una cosa che, secondo noi, la pandemia Covid dimostra è che la sovrastruttura Alisa non è stata in grado di fronteggiare l’emergenza”
<<La nostra regione – affermano da Sinistra Italiana – è purtroppo ancora nella fase 1, ai primi posti per tasso di mortalità, di letalità e di perseveranza nella diffusione del contagio, agli ultimi per effettuazione dei tamponi, come evidenziano i dati della Protezione civile.
Il fallimento di Alisa dimostra che l’esportazione in Liguria del modello Lombardia non ha funzionato, come del resto non ha funzionato nella Lombardia stessa. Invece di trarre insegnamenti dalla cattiva gestione dell’epidemia, eliminando la struttura inefficiente di Alisa, riorganizzando le Asl, che cosa propongono Toti e Viale?
La riconferma e la moltiplicazione degli errori di partenza: aumentano di molto i poteri di Alisa, un super contenitore che risponde solo all’Assessorato ed è al di fuori di ogni controllo democratico. In sostanza l’esecutivo regionale vuole le mani libere sulla sanità alla vigilia della campagna elettorale.
Per farne che cosa? Per esempio, come ha già dichiarato Toti, per andare avanti nella privatizzazione della sanità. Per esempio per potere elaborare i dati della pandemia in maniera tale da minimizzare al massimo gli aspetti preoccupanti, sottovalutando ogni pericolo.
Sinistra Italiana Liguria ribadisce che l’esecutivo regionale ha assunto una decisione gravissima, nei confronti della quale deve essere espressa la massima opposizione sia sul terreno giuridico, sia sul terreno politico>>.
Linea Condivisa “Decisione inaccettabile che esclude l’intero consiglio regionale dalla discussione sulla gestione della sanità”
<<Senza neanche preoccuparsi di comunicare al consiglio regionale né tantomeno alla Commissione II le proprie decisioni – lamentano da Linea Condivisa -, l’Assessora Sonia Viale, con ordinanza 27/2020 del 7 maggio, attribuisce potere di indirizzo, coordinamento, vigilanza e controllo della sanità ligure all’Azienda Ligure Sanitaria (A.Li.Sa.) e al suo commissario straordinario Locatelli.
Stiamo parlando di un dirigente che è commissario straordinario da 4 anni perché non ha i titoli per essere il direttore generale dell’Azienda Ligure e di cui per ben 3 volte abbiamo chiesto le dimissioni in consiglio – commentano i consiglieri Pastorino e Battistini – Stiamo parlando della stessa persona che ha avuto in mano tutta la gestione dell’emergenza Covid-19 con i seguenti risultati: altissimo numero di contagi, altissimo tasso di mortalità, bassissimo numero di tamponi effettuati, un’inchiesta della Procura di Genova sulle Rsa dove si registrano livelli di mortalità e di contagio incredibili.
Se volevano una sola Asl bastava programmarlo dall’inizio della legislatura, definendo criteri organizzativi e assetti senza sovrapporre alle già, per noi troppe, 5 Asl una ulteriore struttura burocratica dai costi elevatissimi – dichiarano i Consiglieri Pastorino e Battistini – L’atto dell’Assessora Viale palesa la completa sfiducia nei confronti dei vertici delle Asl e di San Martino. Ed è l’ulteriore dimostrazione dell’incapacità di affrontare l’emergenza da parte di A.Li.Sa: in questi 3 mesi l’Azienda Ligure è riuscita a inanellare una quantità di circolari contraddittorie tra di loro senza precedenti”.
La situazione è decisamente grave perché l’aver attribuito ad A.Li.Sa. questo potere significa di fatto sottrarre la discussione della gestione sanitaria al consiglio regionale della Liguria perché, come abbiamo visto, A.Li.Sa. risponde solo all’assessorato senza nessuna interlocuzione né con il consiglio regionale né con la commissione sanitaria regionale.
Naturalmente – concludono da Linea Condivisa – verificheremo con le altre opposizioni la possibilità di iniziative giuridiche al riguardo e porteremo avanti tutte le iniziative di controllo possibili per monitorare l’attività di A.Li.Sa. in questo periodo>>.
G. D.