Emergenza coronavirus Vi prego basta, basta circolari, messaggi, decreti… qui c’è da lavorare
Ministeri, enti, istituti stanno brillando di disposizioni che intasano scrivanie, siti… menti
E’ bastata una circolare del Viminale su genitori e bimbi a passeggio, che qualcuno si è sentito legittimato ad uscire in pieno piccovirus, rischiando di vanificare quel duro lavoro che migliaia di medici e infermieri stanno operando negli ospedali fra morti e moribondi.
E’ bastato un decreto di cura Italia per scatenare fiumi di inchiostro in circolari esplicative onde permettere a liberi (liberi?!) professionisti di attuare i provvedimenti su quattro tipi di cassa integrazione (una era poca?), 600 euri, bonus, permessi, baby-sitting, gestioni separate (che non sono le coppie prossime al divorzio, sia chiaro), oltre ad autocertificazioni a più edizioni e quant’altro si riesce a partorire per accontentare questa o quella categoria.
Ogni giorno le scrivanie dei professionisti, consulenti del lavoro, commercialisti, si arricchiscono di chiarimenti del chiarimento che non è stato ancora chiarito ma solo chiarificato alle bell’e meglio, e forse più chiaro sarebbe il foglio bianco.
C’è però un aspetto positivo in tutto questo materiale da leggere (e che magari domani sarà superato da una nuova circolare): di giorno si può studiare i documenti e di notte si lavora sul sito dell’Inps che di giorno è inaccessibile da giorni.
E il cittadino è lì sulla scala pronto a uscire… anzi no, torna indietro… sì, bravo, molla la suocera e prenditi un cane.
Poco fa il presidente lombardo Fontana lo ha detto che non è cambiato nulla: state in casa, ho sentito la ministra, la circolare è stata un equivoco.
Anch’io vorrei svegliarmi e scoprire che marzo è stato tutto un equivoco!
G. D.