Brutte notizie per i cacciatori liguri sulle aree bruciate

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Il divieto caccia per 3 anni, anziché 10, finisce alla Corte Costituzionale

Il Tar Liguria solleva questione di costituzionalità su divieto caccia in aree incendiate per 3 anni, anziché 10 come prevede la legge nazionale.

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Le Associazioni Wwf, Lav, Lipu, Enpa, rappresentate dall’avvocato Valentina Stefutti, avevano impugnato il provvedimento regionale che permette la caccia in aree bruciate percorse da incendi dopo tre anni.

Con l’ordinanza 53 del 1° giugno il Tar Liguria ha sollevato questione di costituzionalità poiché la legge nazionale prevede che gli anni siano 10.

Il provvedimento della Regione Liguria risale all’ottobre 2008, ma il Governo di allora non lo impugnò

Le associazioni avevano chiesto al Tar l’annullamento della circolare, previa sospensione dell’esecutività, eccependo, in via pregiudiziale, l’incostituzionalità. La Regione si è costituita in giudizio, resistendo al ricorso, e sono intervenute nel processo alcune associazioni venatorie, chiedendo anch’esse il rigetto dell’impugnativa delle associazioni ambientaliste ricorrenti.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria ha quindi dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale di detta legge regionale. Ha sospeso il giudizio e chiesta l’immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale.

<<Il divieto di caccia, e di pascolo, per dieci anni nei boschi percorsi dagli incendi stabilito dalla legge nazionale sugli incendi – commenta il delegato Wwf Liguria Marco Piombo -, ha la finalità specifica di consentire al bosco distrutto dal fuoco di riprendere le sue funzioni vitali, compresa quella di ricovero e alimentazione per gli animali selvatici.

Se si considera che un bosco può impiegare anche un secolo per rigenerarsi – conclude -, il tempo di 10 anni stabilito dalla legge è il minimo che abbia un senso per la tutela della biodiversità>>.

 

G. D.