Sboccia “Liguria Comunica”, per Sansa è la “Gazzetta di Toti”

Sboccia “Liguria Comunica”, per Sansa è la “Gazzetta di Toti”
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“La nascita razionalizza attività svolte da anni, garantirà comunicazione più coordinata, efficace ed efficiente”

Il presidente Giovanni Toti è giornalista quindi particolarmente attento alla comunicazione, che con questa iniziativa sarà più attenta e curata.

<<In merito alla nota di un consigliere di minoranza – affermano dalla Giunta -, Regione Liguria osserva che l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta il 20 ottobre scorso per l’istituzione di Liguria Comunica è garantire razionalizzazione, qualificazione e efficacia dell’attività di comunicazione dell’Ente.

Liguria Digitale, azienda in house di Regione Liguria, svolge infatti già da anni le funzioni di centrale di committenza in materia di beni e servizi della comunicazione e ha già al proprio interno diverse e valide professionalità dedicate alla comunicazione media, digitale, sociale e di elaborazione di siti web, grafica e video.

L’obiettivo – continua – è dunque avviare una riorganizzazione per procedere ad una pianificazione complessiva, che consentirà anche sinergie ed economie di scala, irrealizzabili fino ad oggi. Quello che rimane invariato rispetto al passato è invece la piena trasparenza delle attività svolte.

Per quanto riguarda il Comitato editoriale, composto dalle figure competenti in materia di Comunicazione nell’organizzazione regionale, avrà esclusivamente compiti di indirizzo, coordinamento, monitoraggio.

Secondo la giunta regionale guidata dal presidente Toti – concludono dalla Giunta – la comunicazione è oggi fattore critico di successo per l’insieme delle attività produttive, assistenziali, turistiche e culturali della Liguria nel suo insieme. La comunicazione non è sinonimo di propaganda: è anche così che la Liguria in passato ha perso molte opportunità a cui non è più immaginabile rinunciare>>.

Sansa: nasce la nuova Pravda, la Gazzetta di Toti

Infatti è di tutt’altro parere il leader dell’opposizione di sinistra Ferruccio Sansa che paventa la nascita di una nuova “Pravda”.

<<Nell’Unione Sovietica c’era la Pravda – afferma Sansa -, il giornale che strombazzava le imprese del regime. In Liguria rischia di accadere qualcosa di simile: la Regione ha costituito quello che di fatto sarà uno dei principali gruppi editoriali della Liguria.

Gli ingredienti ci sono tutti: giornalisti con contratti da 10mila euro al mese, budget da milioni di euro l’anno (pubblici). Il tutto in mano a un “Comitato Editoriale” di cui fanno parte tutti i fedelissimi di Toti. A occuparsi dell’operazione consulenti pagati centinaia di migliaia di euro. Nasce, viene da temere, la ‘Gazzetta di Toti’. Pagata con soldi pubblici.

Lo scopo? “Garantire la più ampia informazione dell’attività della Regione”. In pratica: fare pubblicità a chi comanda. Questo è il rischio. Una rivoluzione nel mondo dell’informazione regionale di cui nessuno sapeva nulla. E forse non è un caso.

La mossa è stata compiuta con una delibera della Giunta presieduta da Toti. Annotatevi la data: 30 ottobre 2020, quando cioè il vecchio Consiglio Regionale era stato appena sciolto e quello nuovo non aveva ancora cominciato i suoi lavori. Il momento ideale per far passare inosservata la delibera 899.

Che cosa prevede? Lo dice la stessa delibera: “Che tutte le diverse forme di comunicazione, sia quelle di servizio pubblico e informazioni al cittadino, attraverso i siti web, i canali social e i media, sia quelle di organizzazione di eventi e di promozione del territorio tramite il marchio registrato #lamialiguria” finiscano nella società in house Liguria Digitale.

In pratica nasce uno dei principali gruppi editoriali della Liguria. Un colosso, secondo forse soltanto al Secolo XIX, che gestirà la comunicazione della Regione e di tutti i soggetti a essa legati. Qualche esempio: Asl, Arpal, agenzia per la promozione turistica ‘In Liguria’, più le società partecipate (Liguria Digitale, Filse e società per Cornigliano).

In sostanza nasce un soggetto che avrà in mano l’informazione della nostra regione. Primo, perché produrrà contenuti. Secondo, perché gestirà la comunicazione e la pubblicità dell’ente. Cioè milioni di euro (almeno 2 all’anno) che finiscono agli organi di informazione della nostra regione.

In pratica – conclude Sansa -il nuovo soggetto rischia di avere in mano le chiavi della cassa e le redini dell’informazione regionale. Essendo sottoposto di fatto soltanto al controllo di Toti>>.

 

G. D.