Scuola, ritorno in classe dal 7 gennaio, dubbi e…

Scuola, ritorno in classe dal 7 gennaio, dubbi e…
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I dubbi dei dirigenti scolastici. Ecco cosa prevede l’Ordinanza del ministro della Salute

Sono stati resi noti i dettagli dell’ Ordinanza Speranza 24.12.2020 con cui il ministero della Salute ha dato il via libera all’adozione di forme flessibili nell’organizzazione del rientro in classe degli studenti delle scuole superiori subito dopo la Befana: dal 7 gennaio al 15 gennaio dovrà essere garantita l’attività didattica in presenza almeno per il 50% della popolazione studentesca, mentre la restante parte dell’attività deve essere erogata tramite didattica digitale integrata.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, rivendica “con decisione l’integrale perequazione con le altre dirigenze dello Stato. Non si capisce infatti perché, a fronte di una prestazione professionale sicuramente più complessa e voluminosa, i Dirigenti Scolastici debbano subire la mortificante condizione di una Dirigenza statale di serie B, con una sproporzione inaccettabile tra pesanti e diffuse responsabilità e il permanere di un inquadramento normativo da figli di un Dio minore”.

Sono diverse le disposizioni previste dall’Ordinanza pubblicata in questi giorni dal dicastero della Salute per organizzare il rientro in classe degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Sulla base delle indicazioni contenute nei documenti prefettizi, si valuterà anche di incentivare lo smart working per il settore pubblico e privato e la flessibilità degli orari delle attività commerciali per scaglionare anche gli ingressi di altri settori oltre che di quello scolastico. Le Regioni e le Province autonome elaboreranno poi un Piano operativo per garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei Protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca.

La corsia preferenziale

È prevista, inoltre, una vera e propria corsia preferenziale per la scuola che riguarderà anche l’immediata somministrazione di tamponi rapidi ai contatti stretti della persona contagiata. Il Governo si impegna a individuare ulteriori fondi per il riconoscimento del salario accessorio al personale Ata per garantire, anche a seguito del maggiore scaglionamento degli orari di ingresso, il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane, dove necessario Saranno previste ulteriori risorse da destinare ai servizi di trasporto pubblico aggiuntivi.

Il preludio del Ministero dell’Istruzione

Orizzonte Scuola ricorda che l’Ordinanza del ministro Roberto Speranza era attesa ed era stata annunciata dal Ministero dell’Istruzione con la nota n. 28290 del 22 dicembre. Il MI aveva reso noto che è emersa l’esigenza di modificare la disposizione indicata, nel senso di fissare come obbligatorio il raggiungimento del 50% dell’attività didattica in presenza, con l’obiettivo di assicurare il raggiungimento del 75%, in modo graduale, ove questo non sia da subito possibile. Come già il Ministero dell’Istruzione aveva reso noto che, in materia dei trasporti, l’accordo tra Stato e Regioni prevedeva che le istituzioni competenti riprogrammino, sulla base dei documenti operativi predisposti dai tavoli gestiti dai Prefetti, i servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico.

Il commento del sindacato Udir

I Dirigenti Scolastici del sindacato Udir esprimono dubbi e disorientamento per le incalzanti ondivaghe percentuali di alunni da accogliere in presenza alla riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale: non si è ancora spenta l’eco della previsione di presenza del 75% – con laboriose e urgenti rilevazioni e decisioni organizzative conseguenti, richieste anche dalle Prefetture – che si introduce la novità di una prescrizione (forse solo un auspicio?) al ribasso, del 50% con ricadute di ulteriori adempimenti che si presentano sui nostri tavoli col carattere di comprensibile urgenza.

“Noi Dirigenti Scolastici di Udir – dichiara Vito Lo Scrudato, vice presidente nazionale Udir – chiediamo agli organi di Governo di non lasciarci in balia delle esternazioni delle singole figure istituzionali e di assumere piena responsabilità di ponderate azioni di gestione e di comunicarle per le vie formali, in modo credibile, riflesso e definitivo. Siamo disponibili a gestire col consueto impegno e scrupolo tale prospettiva, evidenziando l’alto contributo tecnico dato da Udir nell’elaborazione e proposta nei tavoli tecnici nazionali delle misure di sicurezza nelle scuole”.

Udir nel corso del recente Congresso Nazionale ha realizzato un’interlocuzione forte col mondo politico e istituzionale, elaborando e presentando una serie di motivate istanze atte alla risoluzione dei problemi più gravi della Dirigenza scolastica. Tra queste richieste figura l’oramai annoso problema di uno scudo penale per i casi di infezione che dovessero intervenire in contesti scolastici dove siano state adottate con diligenza tutte le misure di sicurezza. Atri spunti offerti dai Presidi di Udir ai politici e alle Istituzioni sono: un trasparente meccanismo che riveda le norme sulla mobilità interna ed esterna alle Regioni, un forte incentivo alla crescita del middle management ed altre importanti azioni volte alla tutela della professionalità del Dirigente scolastico”.

 

G. D.