Riqualificazione piccoli borghi con un miliardo del Ministero della Cultura

Riqualificazione piccoli borghi con un miliardo del Ministero della Cultura
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Piana: “Con il Pnrr le regioni investono sui borghi, sostegno alle aziende, occupazione e patrimonio culturale”

Piccoli borghi

– Ieri, domenica 25 agosto, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, al Meeting di Rimini 2024 su “Il patrimonio culturale e la rinascita dei borghi”, dove era presente il presidente facente funzioni della Regione Liguria, Alessandro Piana, in qualità di coordinatore Commissione Cultura della

La Liguria ha partecipato al Meeting con un suo stand, accogliendo i visitatori in “Piazza Liguria”, uno spazio espositivo di 150 metri quadrati pensato come un’oasi di relax, dove le bellezze naturali e culturali della Liguria vengono celebrate in ogni loro sfumatura.

<<In un’Italia composta da quasi 8mila comuni – ha detto Piana – i piccoli borghi rappresentano un elemento fondamentale per il paesaggio, la cultura e l’economia del Paese: non sono semplici entità amministrative, ma insediamenti storici che hanno preservato la loro struttura originaria.

Nel caso dei comuni più piccoli, i borghi possono coincidere con il centro urbano, mentre in altri casi sono nuclei storici isolati rispetto al centro urbano principale. A partire dalla metà del secolo scorso molte realtà hanno vissuto un progressivo abbandono, causato dal declino demografico e dall’attrazione esercitata dai grandi centri urbani, che offrivano maggiori opportunità di lavoro e migliori servizi.

Tuttavia, negli ultimi anni si è registrato un fenomeno di ritorno, anche grazie alla pandemia di Covid-19, che ha modificato esigenze e abitudini.

Il Ministero della Cultura – ha proseguito il presidente ff – ha colto l’opportunità offerta dal Pnrr, investendo oltre 8 miliardi di euro, di cui 1 miliardo destinato direttamente ai borghi.

L’investimento è stato strutturato su due linee: la linea A, con 21 progetti pilota finanziati con 20 milioni di euro ciascuno, affidati alle Regioni e alle Province autonome e la linea B, che ha finanziato oltre 220 interventi per un totale di 380 milioni di euro, con ulteriori 200 milioni destinati allo sviluppo di aziende locali. Le linee di indirizzo di queste misure sono state concordate tra il Ministero e le Regioni, con un rapporto costruttivo che ha posto la cultura al centro delle politiche di sviluppo.

L’obiettivo è rigenerare i territori, creare occupazione giovanile e favorire il ripopolamento dei borghi abbandonati. Il recupero dei beni immobili è visto non solo come tutela, ma come un’opportunità per avviare nuove attività, con piani di gestione adeguati per garantire la sostenibilità dei progetti.

Per evitare il ripetersi di progetti che finiscono per essere cattedrali nel deserto – ha continuato Piana – è essenziale che gli interventi di recupero siano funzionali. Sono stati presentati quasi 1800 progetti per un totale di 3000 milioni di euro, promuovendo la cooperazione tra comuni, camere di commercio, enti parco, associazioni e imprese, e sviluppando modelli virtuosi.

Questi progetti si concentrano su temi chiave come formazione professionale, start-up, co-working, cooperative di comunità, social housing, artigianato tipico, filiera agroalimentare e sostenibilità.

La sfida che affrontiamo a livello nazionale e in Liguria – ha concluso – è creare una sinergia efficace tra fondi statali, regionali e comunitari, allineando le varie programmazioni per rispettare tempistiche spesso rigide. Questo è fondamentale per rispondere in modo concreto e reale alle esigenze del territorio>>.

 

G. D.