Giovanni Toti torna libero, le sue prime parole dopo gli arresti domiciliari

Giovanni Toti torna libero, le sue prime parole dopo gli arresti domiciliari
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Agli arresti nella propria abitazione dal 7 maggio

Toti Giovanni

– Oggi, giovedì 1° agosto, Giovanni Toti è tornato in piena libertà dopo circa tre mesi da quel 7 maggio quando la Procura di Genova lo aveva messo agli arresti domiciliari per l’inchiesta corruzione in Liguria che aveva coinvolto politici e imprenditori.

L’ex numero uno di Regione Liguria si era dimesso da presidente pochi giorni fa, il 26 luglio.

<<Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto – le prime parole di Toti -. Grazie mille a tutti coloro che in questi 86 giorni tramite la famiglia, l’avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui.

Ci difenderemo da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze.

Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra.

Tutto questo sarà tema di confronto in tribunale. Soprattutto spero sia oggetto di vera e definitiva riflessione della politica. Della politica tutta o, almeno, di coloro che non ritengono di usare opportunisticamente la giustizia a scopo politico. Mai come in questo caso l’autonomia della politica, la sovranità popolare, il suo finanziamento trasparente, la sua possibilità di indirizzare lo sviluppo e la crescita sono stati al centro del confronto tra la giustizia e il potere sovrano che discende dal popolo.

I magistrati interpretano le leggi ma la politica quelle leggi le fa – prosegue l’ex presidente della Regione Liguria -. L’autonomia della politica, come quella della giustizia, dovrebbero essere un patrimonio di tutti. Difficile sperare consapevolezza da chi riempie le piazze di luglio (riempie, insomma…), festeggiando l’aiuto arrivato. Ho fiducia in chi crede nella democrazia liberale e spero colga queste vicende come un definitivo campanello che suona per ricordare l’inerzia di troppi anni.

Mi sono dimesso, richiamando tutti voi al voto, perché ora tocca ai cittadini decidere invece la sorte della nostra terra: andare avanti con la Liguria protagonista che abbiamo costruito, o consegnarla alla cappa grigia dell’ipocrisia, della cultura del sospetto, dell’immobilismo, della doppia morale capace di oscurare già in questi giorni anche il fulgido sole di agosto. Sarebbe un futuro che, se possibile, appare già peggio del passato che ci siamo lasciati alle spalle.

Un abbraccio a tutti, che spero di darvi fisicamente nelle prossime ore – conclude Toti -. Viva la Liguria. Viva la libertà>>.

L’inchiesta attende i suoi processi, mentre le elezioni regionali sono state fissate per il 27/28 ottobre.

 

G. D.