Dopo le “trippe” ai sindaci di Sassello e Cairo, Osa bacchetta quelli della Riviera

Dopo le “trippe” ai sindaci di Sassello e Cairo, Osa bacchetta quelli della Riviera
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La questione dei cinghiali coinvolge tutti i sindaci dall’entroterra al mare

Osa cinghiali 

– E dopo le “trippe” ai sindaci di Sassello e Cairo Montenotte, accusati dall’Osservatorio Savonese Animali (Osa) di essere poco sensibili verso gli animali, oggi tocca ai primi cittadini della Riviera.

Nello specifico le ire di Osa riguardano le reazioni dei sindaci alla presenza dei cinghiali nei territori dei comuni di Savona, Albissola Marina, Quiliano e Albisola Superiore.

<<Stupiscono ed addolorano le dichiarazioni del sindaco savonese Russo sulla presenza di cinghiali nel Letimbro e sul fatto che le segnalazioni ricevute dai cittadini vengono “girate” alla polizia regionale – lamenta Osa -. Forse non lo sa, e glielo diciamo noi, che la regione interviene, come ha fatto recentemente ad Albissola (vergogna sindaco Nasuti!) e fucila gli animali, cuccioli, giovani ed adulti.

L’Osservatorio Savonese Animali (Osa) riferisce che basta fermarsi pochi minuti ai bordi del torrente e lungo i ponti, per vedere turisti che vanno o tornano dal porto, anziani, mamme con bambini entusiasti, che guardano sorridenti e fotografano gli animali (nella foto una famigliola di cinghiali di fronte alla Fabbrica Mazzotti di Albissola n.d.r.); e sono la maggioranza, a fronte dei soliti pochi a cui dà fastidio tutto.

Se a lamentarsi è qualche proprietario di cane, che non può più scendere nell’alveo, Osa lo invita a pazientare qualche settimana: quando al finissimo naso dei cinghiali giungerà dall’entroterra l’odore di ghiande e castagne, emigreranno nei boschi sulle alture.

Se poi si vuole allontanare gli animali – prosegue – Osa e gli animalisti invitano a farlo con mezzi incruenti e senza ucciderli barbaramente; ci vorrebbero alcuni sindaci coraggiosi che vadano a battere i pugni sul tavolo in regione e pretendano che l’assessore alla caccia e governatore facente funzioni la smetta di andare a rimorchio dei cacciatori; e li richiamasse alle loro responsabilità: hanno liberato a fine ‘900, quando i cinghiali erano quasi scomparsi, soggetti d’allevamento (molto fertili e più confidenti) per farli riprodurre ed avere più prede, come avvenuto; ora, pena la non ammissione alla stagione venatoria, si organizzino le squadre locali dei cinghialisti e pattuglino spesso  i torrenti (e i sentieri di accesso) con i loro cani al guinzaglio, costringendo gli intrusi a ritornare nel bosco.

Avranno questo coraggio – conclude Osa – i sindaci Russo, Nasuti, Isetta, Garbarino ed i nuovi eletti?>>

 

G. D.