Pacco di verdura farcito con cocaina e hashish per un detenuto a Marassi
Scoperti anche un cellulare e altri oggetti non consentiti: due donne deferite all’Autorità Giudiziaria
Genova Marassi
– Hanno portato un pacco alimentare per un loro congiunto detenuto nel carcere di Marassi, ma le due donne sono state fermate poiché oltre al cibo vi era “alimenti” illeciti.
Infatti, insieme alle cibarie, il personale di Polizia Penitenziaria ha scoperto della droga e un telefono cellulare. Le due donne sono state deferite all’Autorità Giudiziaria.
La vicenda risale a venerdì scorso e ne dà notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Sappe, tramite il segretario Vincenzo Tristaino.
“Brillante operazione della Polizia Penitenziaria di Marassi. Venerdì è stata rinvenuta, grazie all’intuizione del poliziotto addetto al controllo pacchi, un etto circa di droga, tra hashish e cocaina, un telefono cellulare ed altri oggetti non consentiti, abilmente occultati all’interno della verdura – spiega Tristaino -.
Per i fatti occorsi due donne sono state deferite all’autorità giudiziaria competente. Il personale di Polizia Penitenziaria di Marassi, dunque, non si è fatto ingannare e così ha evitato che un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti potessero fare ingresso in carcere.
Questo è solamente l’ultimo intervento fatto dalla penitenziaria di Genova che ogni giorno col proprio lavoro garantisce la sicurezza nel carcere. L’encomio del Sappe Liguria va al personale della Casa circondariale di Marassi che, nonostante le tante criticità, si conferma baluardo contro l’illegalità, garantendo l’ordine e disciplina all’interno dei penitenziari”.
“Ogni giorno – interviene il segretario generale del Sappe Donato Capece – la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti.
L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex, una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il Sert per chi è in trattamento, sono quelle che più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri.
Ovvio che l’azione di contrasto, diffusione e consumo di droga in carcere vede l’impegno prezioso della Polizia penitenziaria, che per questo si avvale anche delle proprie Unità Cinofile.
Questo deve convincere sempre più sull’importanza da dedicare all’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari – conclude Capece -, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere, proprio in materia di contrasto all’uso ed al commercio di stupefacenti”.
G. D.