Truffa telefonica ai danni di una 90enne, un arresto a Sanremo

Truffa telefonica ai danni di una 90enne, un arresto a Sanremo
Spread the love

Beccato in flagranza con addosso ancora tutta la refurtiva

Sanremo truffa

– Giovedì 14 dicembre giungevano al centralino del Commissariato di Sanremo diverse telefonate di anziani che segnalavano tentativi di truffe telefoniche non andate a buon fine.

Per scongiurare la messa a segno di altre truffe a soggetti vulnerabili, negli ultimi periodi presi di mira e diventati preda di numerose truffe, la Questura allertava tutti gli equipaggi presenti sul territorio.

Il sistema delle truffe di solito inizia con una conversazione telefonica durante la quale chi contatta la vittima descrive una situazione di pericolo di un familiare e chiede in cambio somme di denaro, poi si conclude con l’arrivo in casa di un complice del telefonista, già annunciato, il quale ha il compito di ritirare quanto pattuito.

A seguito dell’allarme di giovedì scorso gli agenti della Sezione Investigativa notavano un giovane che, in modo frettoloso, si allontanava verso la stazione ferroviaria cittadina a bordo di un monopattino: il giovane di origini campane si mostrava da subito nervoso, così veniva identificato e perquisito. Nel borsone venivano trovati in un borsone diversi monili in oro, denaro contante per circa mille euro e un orologio del valore stimato di ventimila euro.

Il giovane non riusciva a fornire spiegazioni plausibili, né era in grado di giustificare la sua presenza in città data la sua provenienza geografica.

Nel frattempo, un’anziana signora di 90 anni, chiedeva l’intervento tramite 112 Nue per avere subito una truffa in casa.

<<Verificata la corrispondenza di quanto rinvenuto al giovane con quanto denunciato della vittima – spiegano dalla Questura -, il prevenuto accompagnato negli uffici del Commissariato di Sanremo, dopo gli atti di rito, informata la Procura della Repubblica del Tribunale di Imperia, era tratto in arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il rito direttissimo. Dopo la celebrazione dell’udienza il Gip presso il Tribunale disponeva il trasferimento in carcere in stato di custodia cautelare.

Si evidenzia che i provvedimenti adottati in questa fase non implicano la responsabilità dell’indagato sino al definitivo accertamento di colpevolezza che avverrà con sentenza irrevocabile>>.

 

G. D.