San Martino, Paita “Cosa sta succedendo?”, Direzione “Continua emergenza Covid, lavoriamo per una soluzione”

San Martino, Paita “Cosa sta succedendo?”, Direzione “Continua emergenza Covid, lavoriamo per una soluzione”
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Le preoccupazioni della parlamentare sono condivise e va trovata un veloce rimedio

Nei giorni scorsi la deputata ligure di Italia Viva Raffaella Paita si era posta una domanda piuttosto pesante “Cosa sta succedendo al San Martino di Genova?” e continuava “Quello che fino a un po’ di tempo fa era definito con grande orgoglio il ‘più grande Ospedale d’Europa’, adesso è noto alle cronache per i suoi intollerabili disservizi”.

Oggetto dei suoi interrogativi un articolo di Repubblica Genova, proseguendo così le sue considerazioni “Da molti mesi, per il mancato acquisto della nuova macchina di cui anche la Regione porta una gravissima responsabilità, pazienti affetti da tumore sono costretti a trasferirsi a Savona per le cure di cui hanno bisogno. Qualche giorno fa abbiamo appreso, con grandissimo stupore, che si vuole depotenziare il reparto di oncologia. Notizia assai sorprendente perché l’Irccs, nato dalla fusione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Ist, aveva come mission principale quella di diventare un’eccellenza proprio in questo campo.

Ma la notizia apparsa oggi su Repubblica Genova è altrettanto grave, anche perché mette in discussione la “narrazione” secondo cui l’emergenza Covid sarebbe finita e tutto può tornare alla normalità.

Il professor Enzo Andorno – prosegue l’on. Paita – denuncia che non solo non sta andando avanti il processo per riportare a Genova i trapianti di fegato, attualmente eseguiti a Milano, come si è deciso da tempo. Ma non è neanche possibile eseguire gli interventi consueti in condizione di sicurezza e tranquillità, per la mancanza di posti letto, di strumentazione adeguata e per la dispersione degli infermieri impegnati nella lotta al Covid.

Occorre assegnare subito a queste attività gli spazi, le macchine e gli operatori di cui hanno bisogno.

Spero – conclude l’esponente di Italia Viva – che su queste vicende così gravi anche la Regione possa battere un colpo. Sarebbe doveroso. Purtroppo non accadrà. E la sanità è l’esempio più chiaro del fallimento di Toti e della destra in Liguria”

 

E stamane l’ufficio stampa dell’Ospedale Policlinico San Martino ha fatto uscire il seguente comunicato:

“Buongiorno, abbiamo ricevuto la petizione di una rappresentanza di pazienti oncologici riguardo alla forzata riorganizzazione dell’area oncologica del San Martino e discusso con tecnici e professionisti le conseguenti richieste, durante una riunione ad hoc svolta stamani presso la Direzione Generale del Policlinico, presieduta dall’assessore Regionale alla Sanità Sonia Viale.

L’emergenza Covid-19, tuttora in corso e forse prorogata ulteriormente, oltre a causare lutti e ancora recentemente serie preoccupazioni anche nella nostra regione, ha costretto ad una repentina riorganizzazione dei servizi sanitari in Liguria come nel resto d’Italia. Tutto è stato fatto con l’obiettivo di garantire la miglior cura ai pazienti affetti da Covid-19 ma anche per proteggere gli operatori e tutti i pazienti che non avevano contratto l’infezione ma avevano comunque bisogno di cure ospedaliere.

Solo per questo motivo il reparto di Oncologia 1 è stato ricollocato nel padiglione ex-Ist insieme con gli altri reparti di oncologia medica e medicina oncologica che si occupano della cura dei tumori solidi. Al suo posto è stato attivato un reparto ‘Onco-Covid’ a valenza regionale per curare quei malati oncologici ed onco-ematologici Covid positivi che avevano urgenza di trattamento. Il reparto Onco-Covid è ora inserito nella dotazione regionale di letti Covid di pronta attivazione in caso di ripresa autunnale della pandemia.

Nel frattempo la Direzione Sanitaria del Policlinico, con la collaborazione del Cancer Board e del Dipartimento Oncologico, sta lavorando per una soluzione, temporanea ma immediata, che preveda già dai prossimi giorni di dedicare la degenza riservata alla libera professione nel padiglione exIst alle unità operative di Oncologia Medica. Già ieri mattina (23/7) la Direzione Sanitaria, insieme con il prof. Sobrero e Pronzato, ha visitato l’area di degenza individuata per verificarne l’adeguatezza. Contemporaneamente il Diar (Dipartimento InterAziendale Regionale) Oncoematologico si sta occupando con Alisa di ridisegnare le effettive necessità di degenza oncologica della regione che per il San Martino potrebbero prevedere un aumento fino a 38 posti letto”.

 

G. D.