A Sassello tutto è oltre: la forte legge dello “STRA”
Viaggio divertente attraverso il vocabolario sassellese
Sassello oltre
– Che Sassello sia stato tanto “feudo imperiale” quanto “città” è noto, così come ben sette ferriere lavoravano in contemporanea dove operavano oltre duemila persone, o addirittura ospitasse decine di notai a testimonianza della vertiginosa economia, o che tra i Signori che si sono succeduti possa “vantare” il Branca Doria citato tristemente dal sommo Dante Alighieri nella sua Divina Commedia.
Ciò che forse è meno noto è una regola non scritta ma tramandata in lingua, forse proprio legata a questa nobile appartenenza dell’ormai millenario paese: la STRAforza dello STRA.
Proponiamo, infatti, una serie di verbi o aggettivi che ben rappresentano questa orgogliosa forza locale:
- carico di roba è stracariu,
- trapiantare nell’orto è straciantè,
- scendere il pendio è straciungè,
- stanco è stracu,
- persona leggera è strafalari,
- fuori misura è strafuimà,
- trasloco è stram(i)èzu,
- spago resistente è strafurzìn,
- vaneggiare è stralabiè,
- legaccio di cuoio per scarpe è stralarìn,
- traballare è strambalùn,
- confusione è stramèsciu,
- sposta è stramiè,
- travasa è stramuguè,
- cambiare di posto è stramzè,
- ingozzarsi è stranguscè,
- imperfetto è stranguscià,
- di fretta e furia è strangusciùn,
- starnutire è stranuguè
- ci si stanca è strapazà,
- male in arnese è strapelà,
- preghi troppo strapreghè,
- materasso è strapuncia,
- materassaio è strapuncè,
- materassino è strapuncìn,
- trascinare è strascinè,
- becchino è strau,
- sdraiarsi è stravachè,
- botte per vino è stravina,
- abito in cattivo stato è strazunà,
- sotterrare è stra,
- spostarsi è stramia,
- oltrepassare è straculè,
- trasportato dal vento è stracurè,
e infine, visto il periodo:
- a Sassello non si suda, ma si strasuguà.
Naturalmente per chi ne avrà altri da suggerire provvederemo ad aggiornare l’articolo.
Per chi volesse approfondire, in Biblioteca e Museo Perrando potrà trovare Il Vocabolario Sassellese “G. Romano”, curato in tre volumi dal prof. Giorgio Marrapodi.
G. D.