Sono ben 39 le organizzazioni nazionali contro il cibo sintetico
Schierate per la salvaguardia di salute, ambiente, consumatori e imprese
Cibo sintetico
– Nasce l’alleanza contro il cibo sintetico per la difesa della salute e dell’ambiente, e sono ben 39 le Organizzazioni nazionali che vi hanno aderito.
“L’iniziativa – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale – rappresenta un’importante assunzione di responsabilità nella ricerca delle ragioni tecniche e valoriali per contrastare rischi reali di desertificazione delle campagne, di speculazione finanziaria e monopolio brevettuale. Senza dimenticare tutte le preoccupazioni per la salute dei consumatori, che da mesi come Coldiretti cerchiamo di denunciare a gran voce”.
Sono queste le ragioni alla base della nascita dell’inedita, ampia e composita alleanza per reclamare la difesa della cultura del cibo di qualità e spingersi contro quello artificiale e sintetico.
Queste le 39 Organizzazioni nazionali: Acli, Acliterra, Adusbef, Anpit, Asi, Assobio, Centro Consumatori Italia, Cia, Cna, Città del Vino, Città dell’olio, Codacons, Codici, Consulta Distretto del Cibo, Ctg, Coldiretti Demeter, Ecofuturo, Ewa, Federbio, Federparchi, Fipe, Fondazione Qualivita, Fondazione Una, Fondazione Univerde, Globe, Greenaccord, Gre, Italia Nostra, Kyoto Club, Lega Consumatori, Masci, Movimento Consumatori Naturasi, Salesiani per il Sociale, Slow Food Italia, Unpli e Wilderness.
“Questa nuova alleanza – aggiungono Boeri e Rivarossa – è stata varata dai rappresentanti delle diverse Organizzazioni nel corso di un incontro svoltosi nella sala consiglio della Sede Coldiretti di Roma.
Il primo obiettivo dell’iniziativa è la sottoscrizione di un Manifesto per esporre le ragioni della stessa alleanza, cui si affianca la volontà di aprire un confronto con istituzioni, associazioni, mondo scientifico, imprese e cittadini per l’avvio di una battaglia, quella contro il cibo sintetico e artificiale, che è possibile vincere.
Non solo a livello italiano, ma anche in una proiezione europea, nella certezza di agire per il bene comune”.
G. D.