La risorsa legno in Valle Erro e Val Bormida. Le richieste Coldiretti alla Regione
Occorrono risposte e sostegno dalle istituzioni: “Comparto fondamentale in Liguria”
Liguria e legno
– Il legno e le sue attività in Liguria dà lavoro a oltre un migliaio di persone. Una risorsa importante spesso dimenticata: la Liguria, infatti, con i suoi quasi 400mila ettari di boschi, è la regione italiana a più elevato indice di boscosità.
In tanti paesi dell’entroterra, la filiera del legno spesso rappresenta la maggior attività, infatti conta al proprio interno circa 900 aziende, perlopiù stanziate proprio nell’entroterra savonese, in Val Bormida e in Valle Erro, dove Sassello e Cairo Montenotte spiccano per la loro estensione.
<<Il settore forestale nel savonese rappresenta un comparto fondamentale per l’economia locale – spiegano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, presidente e direttore di Coldiretti Savona – sia provinciale che regionale>>.
Non va dimenticata la fondamentale importanza ricoperta dalla selvicoltura in Liguria e dei suoi quasi 400mila ettari di terreno boschivo (vale a dire il 73,34% del territorio regionale, per la maggior parte allocato, appunto, nell’entroterra della provincia di Savona).
<<Un settore indispensabile – continuano – che però ancora oggi vive una situazione complicata: deve necessariamente essere efficientato, rafforzato e valorizzato al meglio. E ciò, chiaramente, può avvenire solo attraverso l’aiuto concreto delle istituzioni>>.
Le imprese del settore necessitano di risposte puntuali e chiarimenti indispensabili alla buona riuscita del lavoro, infatti, pochi giorni fa, il 12 maggio Coldiretti Liguria, insieme a tutte le Federazioni provinciali, ha richiesto alla Regione un incontro urgente, finalizzato a ottenere tutte le informazioni di cui il territorio necessità.
Nella comunicazione ufficiale inviata all’Ente, è stata espressa l’esigenza di risposte puntuali in merito al Regolamento forestale regionale, la cui ultima edizione risale al 1999, successivamente modificata sulla base delle esigenze recenti attraverso la redazione cinque anni fa di un nuovo documento. Documento che, ad oggi, risulta purtroppo ancora fermo, ma di cui urge chiaramente una verifica.
<<Anche dopo il momento di condivisione organizzato anni addietro per la nuova stesura del Regolamento – continuano Grenna e Ciotta – non si è risolto nulla: oggi siamo ancora in attesa che il testo venga approvato dalla Regione.
Ed è indubbio che, a distanza di tutto questo tempo, anche volendo ricominciare l’iter da dove si è interrotto, sarebbe necessario rivedere e attualizzare i contenuti di quell’edizione sulla base della situazione odierna, ma da qualche parte bisogna pur partire. Questa situazione di stallo non aiuta, anzi.
Per le imprese quel documento rappresenta non solo uno strumento di programmazione, ma anche un modo per codificare in maniera chiara gli adempimenti necessari e la strategia economico sociale che si vuole sviluppare nella filiera del legno in Liguria>>.
Inoltre, di fondamentale importanza anche la gestione del suolo.
<<Di recente – incalzano ancora il presidente e il direttore di Coldiretti Savona – gli Ispettorati regionali preposti hanno iniziato a richiedere alle imprese nuove documentazioni in merito alla gestione del suolo per i lavori di preparazione al taglio dei boschi, quali, ad esempio la realizzazione e manutenzione delle strade.
Tutto questo, chiaramente, comporta alle aziende un enorme dispendio tecnico (dell’ordine di migliaia di euro) oltre che di tempo burocratico per l’attuazione delle pratiche, che finiscono per rallentare drasticamente la capacità produttiva delle imprese in un momento in cui, invece, bisognerebbe tentare di agevolarle, per ridare al comparto lo slancio e la competitività necessari a fare un salto di qualità importante dopo 2 anni di pandemia e 1 anno di rincari energetici.
E, come se non bastasse, oggi gli stessi Ispettorati chiedono un riferimento sempre maggiore alla Legge Galasso, aumentando ulteriormente gli oneri burocratici e portando le imprese verso costi di concessioni e canoni ventennali>>.
Infine, Coldiretti chiede alla Regione di aprire quanto prima la Misura 9 – Gruppi di produttori forestali del PSR 2014-2022, al fine di concedere finalmente alle imprese una reale e concreta opportunità di investire in tecnologia avanzata, oltre che per sostenerle in un proficuo percorso di crescita e di sviluppo.
<<Oltre il 70% del territorio savonese – concludono Grenna e Ciotta – è coperto da boschi. Alla luce delle nuove sfide nazionali ed europee sull’approvvigionamento dell’energia, un settore come la filiera legno savonese non può rimanere fermo al palo perché non ha a disposizione le giuste strumentazione per svilupparsi adeguatamente>>.
G. D.