Prima cerca di strangolare la compagna poi calci e pugni a due poliziotti finiti all’ospedale, arrestato

Prima cerca di strangolare la compagna poi calci e pugni a due poliziotti finiti all’ospedale, arrestato
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Tenta di strangolare la compagna e viene allontanato dalla casa famigliare, poche ore dopo ritorna…

Questa mattina, i poliziotti del Commissariato di San Fruttuoso Genova hanno arrestato un 37enne ecuadoriano con precedenti specifici, per il reato di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Poche ore prima l’uomo era stato segnalato dai colleghi delle volanti dell’Upg per le lesioni provocate alla compagna, a seguito delle quali era stato emesso un provvedimento urgente di allontanamento dalla casa famigliare.

I fatti risalgono alle prime ore della notte verso le due nella zona di Marazzi, quando al 112 Nue, una donna ha riferito che il marito, in preda ai fumi dell’alcol, aveva tentato di strangolarla e l’aveva poi percossa tirandole addosso un ferro da stiro. Lei, spaventata, si era chiusa all’interno di una stanza della sua abitazione per chiedere aiuto. Il compagno, nel tentativo di screditarla, era uscito di casa e aveva a sua volta chiamato il numero d’emergenza, riferendo di aver subito un’aggressione e di aver necessità di cure mediche.

Gli agenti, sentiti anche i testimoni presenti nella casa famigliare, si sono messi alla ricerca del 37enne trovandolo presso il pronto soccorso dell’ospedale San Martino. L’uomo a quel punto è stato denunciato ed allontanato dalla casa famigliare con un provvedimento urgente, come previsto dal “Codice Rosso”, mentre la compagna è stata medicata al Galliera con una prognosi di 7 giorni.

Non ancora soddisfatto, poche ore dopo, l’ecuadoriano si è presentato nuovamente alla porta della donna minacciandola di morte. Questa volta ad intervenire è stata la pattuglia del Commissariato di San Fruttuoso che, nel tentativo di bloccarlo, sono stati aggrediti con calci e pugni (prognosi di 10 giorni per entrambi gli operatori).

L’uomo è stato tratto in arresto e associato al carcere di Marassi a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

G. D.