Localizza il cellulare rubato e ne ritorna in possesso a Calizzano, 28enne denunciata
La ricettatrice lo aveva portato all’assistenza per farlo sbloccare, ma alla consegna si presentano i carabinieri
Calizzano furto iPhone
– Si tratta di costoso cellulare iPhone 13 rubato ad una giovane ventiseienne di Calizzano un paio di mesi fa in un locale alla moda di Cuneo, ma ieri la vicenda ha trovato la sua felice conclusione.
Dopo il furto la donna aveva formalizzato la denuncia via web del reato, si tratta di un servizio disponibile sul sito dell’Arma dei Carabinieri (www.carabinieri.it/DenunciaViaWeb) per risparmiare tempo e ridurre la burocrazia. La procedura richiede però che vada comunque poi completata in qualunque Stazione Carabinieri, sottoscrivendo la denuncia precompilata on line, cosa che la giovane non ha fatto.
Comunque, quando il cellulare è stato riacceso la proprietaria lo ha localizzato tramite lo smartwatch collegato, e si è subito rivolta ai carabinieri di Calizzano per indicarne la posizione e i militari, a quel punto, si sono resi conto che l’iter non era stata portato a termine e il telefono non era ufficialmente da ricercare.
I militari hanno quindi rimediato e si sono messi al lavoro per recuperare il tempo perduto.
Il cellulare si trovava presso un centro riparazioni di Barge (Cuneo), dove una ventottenne italiana di Cuneo lo aveva portato per farlo sbloccare: aveva raccontato all’ignaro tecnico, che non poteva in alcun modo accorgersi dell’inganno, di aver dimenticato il codice d’accesso.
Sorpresa alla riconsegna del dispositivo, quando anziché il tecnico si è trovata di fronte i carabinieri, cui non ha saputo fornire spiegazioni ritirando così una denuncia per ricettazione, reato peraltro perseguito più severamente dello stesso furto.
<<Se qualcuno dovesse pensare di averla fatta franca dopo un furto, dunque, avrebbe fatto male i suoi conti, ed è sempre utile ricordarlo – commentano i carabinieri -.
Il procedimento, comunque, è attualmente nelle fasi preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagata, non essendo state assunte decisioni definitive da parte dall’Autorità Giudiziaria>>.
G. D.