Scuola, dopo Zaia anche Toti “Inaccettabile mascherine e plexiglass nelle aule”
Ieri ha sbottato Zaia “No a studenti in gabbia” e oggi lo segue Toti
<<Pensare ad elezioni regionali il 20 settembre, come pare sia stato deciso a Roma – ha detto ieri il governatore del Veneto Luca Zaia (nella foto) -, significa mandare i nostri ragazzi a scuola a ottobre. Considerato che le lezioni in aula sono bloccate da fine febbraio, 7/8 mesi di stop prima della ripartenza mi sembrano eccessivi.
Non si può però tornare a fare lezione chiudendo i bimbi in cabine di plexiglas: bisogna trovare delle soluzioni più sostenibili, più vivibili per i ragazzi e per gli insegnanti. Le linee guida previste dal Comitato Scientifico nazionale vanno interpretate, così come è avvenuto in precedenza per bar, ristoranti e spiagge.
Il Veneto – ha concluso – vuole costruire nuove linee guida alternative, mantenere attivo il dialogo in maniera costruttiva e mettere in condizioni insegnanti e studenti di fare scuola in maniera sensata senza tenerli sotto una campana di vetro con misure inapplicabili.
E oggi il collega ligure dice la sua sulla ripresa dell’anno scolastico.
“Inaccettabile il modo cui il ministro Azzolina vuol far tornare i ragazzi e i bambini in classe – dichiara il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Gabbie in plexiglass o mascherine ai piccoli per 8 ore non credo siano le soluzioni adatte.
Chi scrive certe proposte è lontano dalla realtà, come è stato ampiamente dimostrato in questi mesi. Dopo aver ascoltato in questi giorni migliaia di proteste da parte delle mamme, giustamente preoccupate, e confrontandomi con altri colleghi Presidenti di Regione, abbiamo pensato di fare la stessa cosa per le scuole come abbiamo già fatto per le attività economiche.
E in Liguria faremo linee guida alternative, per garantire certamente sicurezza ma anche benessere ad alunni e insegnanti. La scuola non è solo un luogo di apprendimento ma è socialità e inclusione. È il luogo dove si costruisce il nostro futuro senza cui non possiamo ripartire.
La scuola – continua Toti – deve essere messa al centro dell’azione di governo con risposte concrete, come la messa in sicurezza degli edifici, l’assunzione di docenti e personale, il wifi, le biblioteche, l’acquisto di fogli, pennarelli, gessetti e carta igienica, tutte cose che mancano nelle scuole e le devono comprare i genitori.
Inoltre, vogliamo davvero mandare i nostri ragazzi a scuola a ottobre? Si va verso questa direzione mettendo le elezioni amministrative il 20 settembre – conclude il governatore – I nostri alunni sono fermi da febbraio ed è assurdo posticipare ulteriormente il ritorno sui banchi. Davvero vogliamo creare altri disagi alle famiglie e sacrificare di nuovo questa categoria? E’ necessaria una soluzione alternativa che vada incontro alle esigenze degli studenti e delle loro famiglie”.
Regioni sempre più intenzionate ad attuare linee guida alternative a quelle proposte dal Governo.
G. D.