La peste suina guarda il mare, entroterra inascoltato per 15 mesi

31/03/2023

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Un anno perso nel nulla, ed ora chi li ferma i cinghiali?

Vedi anche Peste suina in mano ai tecnici e non al territorio QUI

L’ultimo aggiornamento ufficiale porta la data del 30 marzo: in Liguria le positività alla peste suina africana sono 193, nuovissimo certo al Santuario di Savona.

Guardare oggi la cartina e l’elenco dei dati (vedi sotto) sui 25 comuni liguri rispetto all’inizio del 2023 dovrebbe far impallidire chi ha in “gestione” l’emergenza (!?) della malattia. Di certo, la gente dei territori interni, da 15 mesi coinvolti in questa sciagura, impalliditi lo sono fin da quel 7 gennaio 2022 quanto partì il primo caso.

Da allora abbattimento dei suini sani, crisi delle aziende del turismo e del outdoor, campi e orti arati dagli ungulati, una prima chiusura dei boschi poi riaperta per i funghi (con prescrizioni) e, soprattutto, cinghiali liberi di scorrazzare. Ma fin lì poco importava, oltre il Colle di Giovo Ligure.

Come era prevedibile, gli intenti di chi credeva che quella recinzione tenesse a bada i cinghiali è miseramente fallita, giorno dopo giorno i cinghiali si sono aperti grossi varchi tra la debole rete e sono scesi.

Un solo esempio: Sassello al 1° gennaio 2023 aveva zero casi di positività, mentre al 30 marzo 2023 tocca il primato di 44.

A nulla sono valse le grida di dolore urlate per 15 mesi dagli amministratori locali e da quanti vivono e operano nell’entroterra.

Da qualche settimana la peste suina ha passato il Giovo ed ha puntato decisa alle alture che guardano il mare da vicino. Un mare che è la risorsa maggiore della Liguria poiché significa turismo e turisti, già, proprio come quelli dell’entroterra che finora nessuno ha tutelato.

Presumo che ora dovranno muoversi in tanti, non saranno più solo gli agricoltori e i cacciatori dell’entroterra a gridare invano… che sia troppo tardi? Mica chiuderanno le spiagge.