Gli animalisti savonesi: date la pillola contraccettiva ai cinghiali
Combattere la peste suina con la ricerca scientifica
L’Osservatorio Savonese Animalista (Osa) fin dall’inizio dell’epidemia di peste suina africana, primo caso 7 gennaio 2022, è fortemente contrario all’abbattimento dei cinghiali, così come chiede la chiusura della caccia ed il completamento della recinzione, cui pare manchino una ventina di chilometri.
Che la recinzione in questi bricchi impervi si sia dimostrata solo uno spreco di denaro è stato dimostrato dallo sfondamento degli ungulati, le decine di positività fuori dal debole recinto ne è una certezza. A meno che non la si voglia rifare con basamenti in cemento, tubi di ferro e griglia di ben altro spessore per animali di 50/100 chili.
<<Nei cinghiali gli immunocontraccettivi di ultima generazione (GonaConTM) causano l’infertilità, con una singola somministrazione, dai 3 ai 5 anni; il problema di limitare l’assunzione alla specie obiettivo viene risolto introducendo le “pillole” in un “dispenser” con un piatto di circa 5 chili, che solo il muso e la forza di un cinghiale riesce a sollevare – spiega Osa -.
Ricerche interessanti sono già state condotte negli Stati Uniti ed hanno come referente italiano la professoressa G. Massei.
Ci vorrebbe il coraggio di sperimentare questo metodo innovativo anche in Italia, se solo la “gestione della fauna” da Roma a Genova non fosse gestita da una maggioranza “bulgara” pro-caccia di ministri, parlamentari, governatori, assessori e consiglieri regionali, fino a sindaci e segretari di quasi tutti i partiti politici.
Eppure, l’epidemia di peste suina potrebbe essere l’occasione giusta per iniziare la ricerca: la cosiddetta “zona rossa” tra basso Piemonte ed alcuni comuni del genovesato e savonese, con il completamento della recinzione in corso e la chiusura della caccia, avrebbe potuto divenire il territorio ideale per l’esperimento e per capirne l’efficienza e la consistenza.
E invece – prosegue l’Osservatorio Savonese Animalista -, da oltre un anno assistiamo alla sconcertante farsa di assessori regionali, sindaci ed associazioni agricole che chiedono di aprire ed intensificare la caccia, addirittura chiamare l’esercito, facendo finta di non sapere che la scienza ha già dimostrato che l’attività venatoria fa impennare la fertilità della specie; e che catturare in gabbie e fucilare innocui cinghiali alla ricerca di cibo in città, invece di segregare i cassonetti della spazzatura e gestire meglio l’umido, è solo un’inutile e barbaro maltrattamento.
Si troverà prima o poi – conclude Osa – qualche coraggioso ateneo universitario che chieda di utilizzare le poche decine di migliaia di euro che M5Stelle e Sinistra Italiana sono riusciti, faticosamente, a far inserire in una recente legge in un parlamento comunque sempre e solo filo-caccia?>>.
G. D.