Da domani sciopero benzinai, consumatori minacciano denunce
Codacons: “Denunciamo gestori per interruzione di pubblico servizio”. Unc: “La verità è che lobby benzinai ha già vinto”
Magistratura intervenga su blocco prolungato del servizio self e su autostrade
Lo sciopero dei benzinai dalle 19 del 24 alle 19 del 26 gennaio non piace alle associazioni dei consumatori; infatti, incombe una denuncia del Codacons alla Procura della Repubblica di Roma per interruzione di pubblico servizio. La notizia arriva direttamente dal Codacons mentre deposita oggi stesso un formale esposto alla magistratura.
<<Sospendere in modo totale il servizio per 48 ore, sulla rete urbana e sulle autostrade, sia per la modalità servito che per il self-service, rappresenta una decisione gravissima che va oltre uno sciopero di categoria e creerà enormi e ingiustificati danni al paese e ai cittadini – spiega il Codacons -. Uno sciopero che appare ancor più immotivato e sbagliato se si considera che il Governo, su richiesta degli stessi benzinai, ha annacquato il decreto trasparenza, eliminando l’obbligo di indicazione giornaliera dei prezzi medi e riducendo drasticamente le sanzioni per i distributori scorretti.
Dopo aver ottenuto con le nostre denunce l’apertura di indagini da parte di Antitrust, Guardia di Finanza e Procure di tutta Italia in relazione alle anomalie dei listini dei carburanti, ci vediamo costretti ad intervenire nuovamente a livello legale per tutelare i diritti dei consumatori – prosegue il Codacons -.
Per questo ci rivolgiamo alla magistratura affinché accerti se la protesta dei benzinai, per la durata e per le abnormi modalità di attuazione – conclude il Codacons -, possa configurare possibili reati come l’interruzione di pubblico servizio>>.
Pronti a denuncia per violazioni sciopero
Confermato lo sciopero da domani alle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade, per ristabilire, così sostengono le associazioni di categoria, la verità dei fatti.
<<La verità dei fatti è che la lobby dei benzinai ha già vinto, visto che il Governo, dopo aver partorito un topolino, si è già rimangiato il decreto, riducendo le multe dai 516 euro attuali al ridicolo balzello di 200 euro – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -.
Il fatto che i benzinai non abbiano revocato lo sciopero è solo perché, avendo capito la debolezza del Governo, possono ottenere passi indietro ulteriori, magari persino su pompe bianche e grande distribuzione, facendo riprecipitare il Paese a prima delle lenzuolate Bersani. È questo, temiamo, che si nasconde dietro espressioni tipo veri problemi del settore o confronto di merito.
Invitiamo il Governo a tornare al testo pubblicato in Gazzetta e a non rimangiarsi quanto ha deciso meno di 10 giorni fa, un’inversione a U a dir poco imbarazzante – prosegue il presidente -.
In ogni caso siamo pronti a denunciare alla Commissione garanzia sciopero ogni violazione della regolamentazione del settore e invitiamo il Governo a sollecitare gli interventi dei Prefetti e dei Governatori. Secondo la vigente regolamentazione, infatti, sulla rete ordinaria deve essere mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi. L’individuazione di tali stazioni deve essere effettuata dal Prefetto. Per la rete autostradale, invece, devono rimanere aperte in misura non inferiore ad una ogni cento chilometri. Le stazioni di servizio di cui è comandata l’apertura, deve essere effettuata dai presidenti delle Regioni. Il Governo solleciti, quindi, queste istituzioni ai loro doveri. Infine – conclude Dona -, se la situazione in Umbria dovesse peggiorare, l’agitazione andrebbe immediatamente sospesa>>.
G. D.