Cia Savona: “Abbattimenti, gabbie e autodifesa, così si combatte la peste suina”

Cia Savona: “Abbattimenti, gabbie e autodifesa, così si combatte la peste suina”
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La posizione dell’associazione agricola sull’emergenza sanitaria: “Recinzioni sbagliate e inutili”

La posizione della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) è determinata e ferma fin dall’esplosione della peste suina che ha stravolto la gestione delle aziende.

“A un anno dall’inizio dell’emergenza e con i primi casi anche nel savonese chiediamo una volta per tutte un piano strutturale sulla peste suina capace di risolvere il problema e dare garanzie alle filiere agricole e le attività del nostro entroterra”.

Questo il messaggio del presidente provinciale Cia Savona e vicepresidente regionale Sandro Gagliolo sulla situazione Psa, dopo l’incontro interregionale tenuto dalla Confederazione Italiana Agricoltori con gli stessi rappresentanti della regione Piemonte. Al tavolo il presidente regionale Cia Liguria Stefano Roggerone, il presidente regionale Cia Piemonte Carenini, il presidente provinciale Cia Levante Liguria Federica Crotti e presidente provinciale Cia Alessandria Daniela Ferrando, il presidente Cia provinciale Imperia Mariangela Cattaneo e il presidente Agia Giovani Agricoltori Mattia Di Tullio.

“Fino ad ora nessun risultato concreto e da qui dobbiamo ripartire per sviluppare provvedimenti efficaci e risolutivi: un piano abbattimenti degno di questo nome che coinvolga non solo l’attività venatoria, un’azione di controllo e monitoraggio sanitario più esteso, il massiccio utilizzo delle gabbie di cattura e la possibile autodifesa degli agricoltori e allevatori” prosegue Gagliolo.

È necessario che gli organi preposti si assumano le loro responsabilità e agiscano subito con nuovi provvedimenti, integrando e coordinando un pacchetto di misure congiunte capaci di debellare le conseguenze di sovrappopolamento della fauna selvatica”.

Certamente semplici forme di contenimento non sono sufficienti: tra l’altro, le recinzioni del costo di alcuni milioni di euro fatte installare dal commissario Psa sono assolutamente inutili, in quanto per contenere i cinghiali occorrono reti a maglie rigide, non quelle utilizzate dal piano regionale.

Basta, quindi, a una gestione solo burocratica e procedurale, ora servono le task force sui territori e un cronoprogramma certo”.

Ma non solo, Cia Savona ha ricordato anche i mancati indennizzi per le aziende suinicole danneggiate dall’emergenza sanitaria che ha colpito gli allevamenti savonesi, piccole e medie aziende della produzione primaria e alle imprese dei settori della macellazione-trasformazione di carni suine.

“L’apertura delle procedure è slittata a data da destinarsi e serve un immediato riscontro per l’erogazione dei ristori, tanto più in un momento difficile come questo – conclude Gagliolo -. E rimangono ancora scoperti gli indennizzi per le altre aziende agrituristiche e del settore forestale che hanno dovuto affrontare gravi perdite per le restrizioni e le limitazioni nelle zone interne e rurali imposte a seguito dell’emergenza”.

 

G. D.