Savona, consulente del lavoro trattiene 450mila euro del cliente
La Guardia di Finanza di Savona ha constatato l’omessa dichiarazione di 450 mila euro di proventi illeciti da parte della donna
Non ha versato le ritenute fiscali del personale dipendente di un cliente e le ha trattenute per sé, si tratta di una 74enne consulente del lavoro di Savona scoperta dai Finanzieri del Comando Provinciale.
L’impresa danneggiata si è vista notificare avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per rilevanti importi, a causa di esposizioni debitorie verso l’Erario, così che il rappresentante legale ha provveduto alla denuncia.
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Savona hanno avviato le indagini partendo dall’esame degli estratti conto bancari e degli altri documenti acquisiti nel corso delle investigazioni, che hanno consentito da un lato di quantificare l’ammontare complessivo dell’indebita appropriazione di fondi da parte della consulente del lavoro e, dall’altro, di dimostrare la messa in atto di successive condotte di autoriciclaggio, consistite nell’aver impiegato una parte delle somme distratte, provento del reato, nell’acquisto di opere d’arte mediante accrediti su conti correnti di società di diritto estero.
Le indagini, coordinate e concluse dalla Procura della Repubblica di Savona, hanno ricostruito l’aspetto penale dell’intera vicenda ed analizzati i relativi flussi finanziari illeciti, dove la persona sottoposta ad indagini, una 74enne savonese, è stata rinviata a giudizio dall’Autorità Giudiziaria.
Il procedimento è attualmente in fase dibattimentale ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagata, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva.
Conclusa l’indagine, le Fiamme Gialle hanno avviato un mirato intervento fiscale al fine di recuperare a tassazione i proventi derivanti dall’illecita attività, non già sottoposti a sequestro o confisca penale. Attuando così una norma tributaria che sin dai primi anni 90’ prevede la tassazione anche dei proventi derivanti da attività illecite, in ossequio al principio di capacità contributiva sancito dalla Costituzione.
L’attività si è conclusa con la segnalazione all’Agenzia delle Entrate, per il recupero a tassazione, di circa 450 mila euro di ricavi non dichiarati dalla consulente del lavoro nel periodo 2016-2019, nonché con la constatazione di ulteriori elementi negativo di reddito non deducibili derivanti da costi non inerenti e non documentati.
G. D.