Espulso a Savona sale su yacht a Ventimiglia e ordina di salpare, arrestato
Si tratta di uno straniero in carcere a Imperia per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e tentato furto aggravato
Ieri i Carabinieri della Compagnia di Ventimiglia, coadiuvati dalla Polizia di Stato del locale Commissariato e dai Carabinieri di Bordighera hanno tratto in arresto in flagranza di reato uno straniero di ventiquattro anni per tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.
Il giovane, già dalle prime ore del mattino ha cominciato a movimentare la giornata nella cittadina rivierasca dando senza motivo in escandescenza nell’area del porto turistico “Cala del Forte” e lungo la passeggiata, introducendosi poi all’interno di uno yacht ormeggiato lungo la banchina.
Una volta a bordo dell’imbarcazione e dopo aver forzato una porta di accesso ai locali sottocoperta, il ragazzo ha tentato di accaparrarsi di alcuni capi di vestiario, aggredendo alcuni membri dell’equipaggio a cui ad un certo punto ha addirittura intimato di salpare per destinazione sconosciuta.
L’improvviso intervento delle Forze dell’Ordine ha fortunatamente impedito che l’evento potesse essere portato a più gravi conseguenze e dopo una prolungata attività di dissuasione ed una breve colluttazione, durante la quale qualche appartenente alle forze di polizia ha riportato lievi abrasioni, l’improvvisato “pirata” è stato finalmente assicurato alla giustizia.
Le successive indagini appuravano che lo straniero era già stato arrestato qualche giorno prima dalla Polizia di Stato per avere aggredito una guardia giurata sempre nei pressi del porto turistico di Ventimiglia ed era stato sottoposto al divieto di dimora nelle province di Imperia e Savona, provvedimento che evidentemente non ha mancato di disattendere.
Il 24enne è stato associato al carcere di Imperia, in attesa dell’udienza di convalida.
Ai sensi delle vigenti norme, ovviamente allo/agli indagati/i è riconosciuta la presunzione d’innocenza fino a quando non ne sia stata legalmente provata la colpevolezza con una sentenza irrevocabile (Direttiva 2016/343/UE).
G. D.