Sanità, Linea Condivisa: Bene le manifestazioni contro Toti ma servono proposte alternative

Sanità, Linea Condivisa: Bene le manifestazioni contro Toti ma servono proposte alternative
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È in previsione una grande manifestazione contro la gestione sulla sanità portata avanti dal centrodestra

Liguria Sanità

– Da qualche giorno si parla in Liguria di una possibile manifestazione sulla sanità, “più precisamente contro la gestione sanitaria del duo Toti-Profiti e a favore della sanità pubblica”, spiega Gianni Pastorino consigliere regionale e leader di Linea Condivisa

<<Come Linea Condivisa consideriamo un appuntamento di piazza sul tema sanità, un fatto importante e saremo tra i primi ad aderire cercando nel contempo di portare persone.

Vogliamo però fare alcune considerazioni: le manifestazioni devono avere delle piattaforme in cui gli organizzatori, in maniera non general generica, non solo contestano ciò che è stato fatto in Liguria, ma presentano proposte concrete sia a lungo che a breve termine. Purtroppo, le responsabilità sullo stato della sanità ligure non sono solo colpa delle Giunte Toti dal 2015 al 2022, ma anche dei continui tagli dei fondi nazionali che hanno messo tutte le regioni in grande difficoltà. Sono infatti 20 anni che i governi di qualsiasi tipo e colore politico penalizzano la sanità.

Ci sono poi responsabilità strutturali – prosegue il gruppo -, vedasi quella dell’università italiana in relazione a quanti medici escono dal sistema universitario e quante difficoltà ci sono per le varie specializzazioni, fatto su cui, anche in questo caso, nessun governo ha deciso di intervenire in maniera strutturale e puntale.

Poi ci sono le responsabilità regionali e sicuramente la Giunta Toti ha fatto molto molto male. Affinché a confusione non si aggiunga altra confusione, è necessario mettere in campo una vera capacità di programmazione sanitaria, che tenga conto di un equilibrio nella nostra regione tra siti ospedalieri e un diverso e articolato sistema di sanità territoriale.

Come Linea Condivisa siamo stati i primi, all’inizio della legislatura e prima della pandemia, a puntare il dito sui modelli organizzativi. Abbiamo mostrato come il sistema sanitario fosse fermo dal 1994 e come cinque Asl, più tre aziende ospedaliere (San Martino, Galliera e Gaslini), più Alisa e oggi anche la Struttura di Missione del dott. Profiti siano anacronistiche ed inverosimili e “costino” milioni di euro che vengono sottratti al sistema sanitario e al personale operativo che ne fa parte.

Se non si vuole fare solo demagogia, è necessario ripensare ad un rapporto tra il servizio sanitario e i medici di medicina generale in maniera che questi diventino il fulcro di un servizio territoriale oggi in difficoltà. È ineludibile che esista un problema contrattuale del comparto sanitario che riguarda medici, infermieri, tecnici e oss che passano da essere i salvatori della patria ad essere, il giorno dopo, fustigati, perché chiedono più risorse e di non essere costretti a fare doppi o tripli turni per mancanza di personale.

Va benissimo fare le manifestazioni sulla sanità – conclude Linea Condivisa – ma come momento di messa a sistema delle elaborazioni frutto dei confronti tra chi la sanità la vive come lavoro e chi la vive come paziente/utente, tra le associazioni di categoria, di cittadinanza attiva e quelle sindacali. Un percorso sicuramente più complesso ma che può portare ad avere proposte condivise che purtroppo nella nostra regione mancano da anni>>.

 

G. D.