Asl2 Savona in corsia al Santa Corona i robot umanoidi

Asl2 Savona in corsia al Santa Corona i robot umanoidi
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Utili per l’assistenza alle persone con lesioni midollari all’Ospedale Santa Corona

Asl2

– L’Unità Spinale dell’ospedale Santa Corona e il Dipartimento Dibris dell’Università di Genova collaborano al progetto “robot umanoidi per l’assistenza in Unità Spinale” che mira a sviluppare i primi robot in grado di assistere, dapprima in corsia, ma in futuro anche al domicilio, le persone con lesioni midollari.

I robot dovranno avere capacità di assistenza, ma anche, ed è la caratteristica di maggior pregio, la capacità di intrattenere, con la persona a cui saranno dedicati, un dialogo approfondito che tenga conto delle specificità di quella singola persona e del contesto socioculturale ed esperienziale nel quale la persona vive ed è vissuta.

Asl2 Savona NAO Robot

<<I robot possono aiutare le persone ricoverate – spiega il dr. Massone, direttore dell’Unità Spinale – in molti modi: possono incoraggiare i pazienti ad effettuare esercizi quotidiani, li possono aiutare a muovere e posizionare correttamente oggetti di uso quotidiano nella stanza di degenza, rendere facile l’accesso a televisione, internet e alla comunicazione remota con amici e familiari.

Oltre questo aspetto assistivo, soprattutto per coloro che devono trascorrere a letto lunghi periodi, anche di un mese, vorremo sviluppare e testare robot in grado di tenere compagnia, con conversazioni che rispondano agli interessi dei singoli utenti>>.

Il progetto sarà basato su robot umanoidi come Nao e Pepper, di cui il dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi (Dibris) dell’Università di Genova svilupperà l’intelligenza artificiale, e sarà coordinato per il Dibris dall’ing. Maura Casadio che si avvarrà di una squadra qualificata. Ogni azione verrà eseguita dai robot con attenzione ai costumi, alle pratiche culturali e alle preferenze individuali.

<<Gli assistenti vocali in commercio – dice Antonio Sgorbissa, professore di robotica presso l’Università di Genova – hanno capacità di conversazione molto limitata, e non sono in grado di interagire fisicamente con le persone. Stiamo cercando di superare questi limiti>>.

In questo nuovo progetto l’obiettivo diventa introdurre robot umanoidi nelle corsie dell’Unità Spinale in modo da ottimizzare l’intervento assistivo e relazionale su persone con lesioni che costringono all’immobilità anche per lungo tempo.

Nel laboratorio congiunto tra Dibris e Unità Spinale, medici, terapisti, infermieri, psicologi bioingegneri ed ingegneri robotici collaboreranno con le persone vittime di lesioni al midollo spinale afferenti alla struttura per costruire, insieme, una nuova generazione di robot in grado di fornire un’assistenza personalizzata, che tenga conto sia delle diverse abilità fisiche e cognitive degli individui con cui interagiscono sia delle loro specifiche preferenze legate, ad esempio, a età, sesso e cultura.

 

G. D.